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Serata stravolgente comunque quella di sabato, grazie al bello della differita. A C'è posta per te dalla De Filippi è sbucato come ospite Del Piero,custode di una storia strappalacrime. Appena ha finito e se n'è andato dallo studio, sul televisore di fianco il medesimo Del Piero hasegnato un gol molto bello. Passava mezz'ora e sempre dalla De Filippi arrivava chi? Lui, il Pupone Totti, giulivo e sorridente, e dire che due ore prima stava cercando di picchiare il mondo intero.
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In Italia sono sempre molti i mourinhiani appesi alle tende dalla disperazione, come Francesca Bertini. Ma in Spagna stanno già esagerando: sabato sera durante Hercules-Real lo Special era stravaccato in panchina a gambe larghe e il regista della tv spagnola ha indugiato per almeno dieci secondi in un primo piano mirato. Esatto, lì.
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Su un calcio d'angolo in Bari-Udinese i pugliesi si dispongono in area in fila indiana verso la porta, uno attaccato all'altro. In effetti sembra un bunga colossale, nel dopopartita Massimo Mauro ammicca a Ventura e chiede spiegazione dello strano schema: e per salvarsi un po' cita una vecchia gag di Albanese sui giocatori del Foggia che facevano il trenino.
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A Stadio Sprint Francesca Sanipoli spiega al tecnico del Lecce dopo un'altra sconfitta esterna che la sua squadra è schizofrenica, "dottor Jekyll in casa e mister Hyde fuori". Ma questa è la versione buonista, potrebbe essere benissimo il contrario e comunque sarebbe un lungo dibattito.
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"Quello di Olivera è un fallo che non sa di nulla" (Ciccio Graziani, Guida al Campionato, Italia 1). "Il posto più strano dove ho fatto l'amore? Bassano del Grappa" (Ubaldo Pantani, Quelli che il calcio, Raidue). "Via, quattro gol a Bergamo si possono anche prendere" (Vincenzo D'Amico, 90° B, Raitre). "Ron Slay è sovrappeso, ecco perché sembra un semaforo" (Mario Boni, Varese-Siena di basket, Sky). "Luca Toni stasera è carichissimo" (Raffaele Palladino, Sky), "Se la Sampdoria vende Cassano riesce a prendere un piccione con due fave" (Pietro Vierchowood, Sabato Sprint, Raidue)
Antonio Dipollina
per "La Repubblica"