Dopo il terremoto per le dimissioni del presidente Gaetano Miccichè, un'altra scossa hanno agitato la Lega Serie A nell'assemblea sui diritti tv. Si registra l'ennesimo rinvio, almeno fino al 16 dicembre, nella trattativa con Mediapro per il canale tematico. L'offerta degli spagnoli non è stata esaminata, mentre la controproposta elaborata dalla commissione diritti tv della Lega non ha superato l'esame: a fronte di 10 'sì', sostanzialmente i club del fronte Lotito, 6 hanno votato contro (Bologna, Juventus, Torino, Inter, Milan e Lecce), mentre si sono astenuti Fiorentina, Roma e Napoli, ed era assente il Sassuolo, per il lutto che ha colpito la famiglia Squinzi.
Dal fronte legato al presidente della Lazio questo episodio viene interpretato come un atto di sfiducia nei confronti dell'ad Luigi De Siervo, ma potrebbe anche essere una sorta di reazione nel quadro della complessa geopolitica calcistica agli eventi che hanno portato alle dimissioni di Miccichè. «Non c'è stata nessuna bocciatura», ha chiarito De Siervo, derubricandola a «uno dei voti progressivi per superare alcune impasse su questioni tecnico giuridiche».
Nel corso di un'assemblea in cui non sono mancati toni sopra le righe, con 18 voti a favore (astenuta la Juventus), l'ad ha ricevuto il mandato di proseguire nel lavoro di integrazione del testo elaborato dalla commissione. «Va migliorato entro l'assemblea del 16 dicembre - ha spiegato -. L'aspetto più rilevante è legato a pagamenti, fideiussioni e cash flow: bisogna essere perfettamente sicuri che il nuovo modello non crei contraccolpi sui flussi di pagamento. Ma siamo a un passo, nella direzione giusta. Una bocciatura sarebbe stato un voto contro la proposta di Mediapro». Gli spagnoli formalmente non hanno visto la controproposta, la loro offerta scade il 30 novembre e va verificato se fra tre settimane saranno ancora disponibili ad accettare le condizioni della Lega, fanno notare in ambienti vicini a Mediapro.
In parallelo la Lega sta preparando il bando rivolto ai broadcaster, d'obbligo per legge. Con 18 'sì' (contrario il Napoli) l'assemblea ha approvato le linee guida da inviare alle Autorità. L'associazione dei club di Serie A, rimasta priva di rappresentanza legale, ha invece una settimana per eleggere il nuovo presidente ed evitare l'arrivo del commissario ad acta già designato dalla Figc, il professor Mario Cicala.Lunedì 2 dicembre è in programma l'assemblea elettiva e in attesa di quel risultato il Consiglio di Lega ha deciso di rinviare la nomina del vicepresidente, a cui lo statuto dà potere di reggenza. «È stata una settimana complicata, quello che è successo non inficia la nostra azione» ha notato De Siervo. Al momento non decolla l'idea di un ritorno di Miccichè, non sono smaltiti «i veleni molto, molto pesanti» di cui parla Massimo Cellino: «Il problema non è Miccichè, il problema siamo noi - ha detto il n.1 del Brescia -. Prima risolviamo il problema con noi stessi, poi affronteremo il problema di Miccichè. Se si è dimesso non sentiva fiducia, si è sentito messo in discussione».