Paolo Dal Pino ha cominciato la sua esperienza da presidente della Lega Serie A prendendo in mano il dossier più delicato, quello dei diritti tv. Lunedi 20, nella prima assemblea dopo la sua elezione, illustrerà ai club i suoi programmi e verrà fatto il punto sull'evoluzione del bando per la vendita ai broadcaster e sul negoziato parallelo con Mediapro per la realizzazione del canale tematico. Il nuovo presidente ha in agenda, assieme all'ad Luigi De Siervo, una serie di appuntamenti conoscitivi con i potenziali acquirenti, non solo gli attuali licenziatari, Sky e Dazn, ma anche le piattaforme Ott, e ovviamente gli spagnoli di Mediapro, attesi martedì a Milano.
L'assegnazione dei diritti tv, la principale fonte di ricavi per i club di Serie A crea tradizionalmente spaccature, veleni e tensioni all'interno della Lega, che spesso si riflettono su altre partite come le nomine. È successo in parte sull'elezione di Dal Pino, nominato con un voto più della maggioranza semplice. E ancor di più il 19 marzo 2018 per quella del suo predecessore, Gaetano Miccichè, in un'assemblea su cui è stata aperta prima un'indagine della Procura della Figc e poi un'altra dalla la Procura della Repubblica di Milano, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli.
Non è l'unico fascicolo nelle mani dei magistrati milanesi. Un altro è stato aperto nelle scorse settimane dal pm Alberto Nobili in relazione all'audio registrato di nascosto durante il consiglio della Lega Serie A del 23 settembre e poi reso pubblico, in cui l'ad Luigi De Siervo parlava dei cori razzisti allo stadio «da non trasmettere in diretta tv»: è un fascicolo esplorativo, al momento senza indagati e sono stati avviati accertamenti, che potrebbero concludersi a breve, per verificare eventuali ipotesi di reato, acquisendo l'audio e ascoltando una serie di persone.
A fine 2019, poco prima di dimettersi, l'allora procuratore della Federcalcio Giuseppe Pecoraro avrebbe messo a disposizione dei magistrati milanesi il materiale raccolto nella sua indagine di giustizia sportiva. A quanto si apprende, De Siervo aveva chiesto al consiglio di Lega di presentare una denuncia sul fatto, trovando però opposizione. In questi mesi di tensioni, alcuni club hanno messo nel mirino l'ad, che intanto ha subito cominciato a lavorare a stretto contatto con il nuovo presidente Dal Pino, partendo appunto dal dossier diritti tv.