C'è un lieve calo ma la MotoGP, in onda su Italia 1, tutto sommato tiene. È questo il bilancio delle prime 4 gare che hanno fatto registrare una media ascolti inferiore al 2007 ma superiore al 2006, che fu l'anno record: 5,8 contro 5,6 milioni.
Un risultato aiutato dalla prima notturna del GP Qatar con quasi 7 milioni di spettatori mentre il GP di Spagna ne ha persi quasi due rispetto al 2007 (8.405.769 contro 6.576.641), il Portogallo è stato di pochissimo inferiore al terzo GP della scorsa stagione in Turchia ma ha comunque superato i 7 milioni, il GP della Cina di mattina è stato sotto i 3 milioni.
La media ascolti della MotoGP, che dal 2002 va in onda su Italia 1, s'è impennata oltre i 5 milioni nel 2005, con il 7 ° Mondiale di Rossi, e ha raggiunto il top nel 2006 (5.608.000), anno di grandi duelli in cui Hayden la spuntò di poco su Vale. Una flessione c'è stata nel 2007 e prosegue anche in questo scorcio di stagione, ma se Valentino continuerà a lottare per il podio il pubblico è destinato a risalire.
Effetto Schumi - Diverso il discorso per la F.1. La media ascolto dei gran premi del 2007 è stata inferiore di circa 600 mila spettatori rispetto al 2006, quindi 7.973.999 contro 7.370.463 (i dati, dal 27 maggio 2007, oltre alla Rai comprendono anche Sky). Un trend negativo che si è visto anche in questo avvio di stagione: leggero calo per il GP d'Australia rispetto al 2007, lieve crescita per il GP di Malesia, ma un milione in meno per l'ultimo GP del Bahrain, arrivato a 9.988.676 spettatori e piccolo calo per il GP di Spagna. Sempre bei numeri, ma lontani, per esempio, dal GP del Bahrain del 2002 che arrivò quasi a 13 milioni.
Come si spiega questo decremento?
«Non c'è più Schumacher, manca l'eroe —dice Alberto Fanfoni, responsabile analisi di Immagine e Sport —. Hamilton è amato dagli inglesi, ma da noi no. L'anno scorso era simpatico. ma poi ha dimostrato di essere troppo pieno di sé. Raikkonen è forte, ma non è personaggio, Massa non è un vincente. Schumacher non parlava italiano, poi si è sciolto, al di là delle vittorie è sempre stato uno che ha fatto discutere. Capace di attirare non soltanto lo zoccolo duro di pubblico, ma anche la casalinga. Schumacher conquistava come Tomba, come oggi fa Valentino».
Gabriella Mancini
per "La Gazzetta dello Sport"
(8/5/08)