Schermaglie - Politica, pallone e cinema tutto uguale

Post Napoli-Lecce, il presidente DeLaurentiis non ha preso benissimo il rinvio della promozione in serie A. Si presenta a Sky e parte in quarta. Attacca nell'ordine il governo, i politici, la Melandri, la Federcalcio, un paese sempre più arretrato che non ammette d'ufficio il Napoli in serie A.

Già che c'è, dice che da anni i programmi tv sul calcio sono una minestra riscaldata e che se lui facesse film così i cinema sarebbero vuoti (invece sono notoriamente pienissimi). li, Sconcerti si inalbera: «Scusi, ma i suoi film di Natale sono uno diverso dall'altro?».

Inviato a Napoli per 90 minuto, Saverio Montingelli vuole rendere l'idea dello scoramento per la mancata promozione: «Nella faccia di questo bimbo c'è rappresentata tutta la delusione dei tifosi». Il bimbo era un neonato di circa 6 mesi.

Sempre Montingelli accalappia Reja in mezzo al campo al fischio finale: «Reja, per la promozione la situazione è molto confusa». Reja: «Per nulla, la situazione è chiarissima». E gli spiega che il Genoa ha perso, che la partita di domenica sarà decisiva, che ci saranno i playoff ecc, ecc.

Va in archivio un Giro dagli ascolti sbalorditivi. Più i medesimi ascolti salivano, più cresceva l'autocompiacimento di quelli di Raisport al seguito, culminati ieri in un'orgiastica autocelebrazione. Più Danilo Di Luca proclamava che il Tour, al confronto del Giro, è una robetta, più gli uomini Rai si dicevano d'accordo, riferendosi a se stessi. Sarà.

«Questa è stata davvero una bella cazzata. E sia ben chiaro che non è una parolaccia» (Luca Bontempelli,Vuitton Cup, La7).

«Una delle cose belle dei nostri telespettatori è la mancanza di razionalità». (Paolo Cecinelli, Vuitton Cup,La7).

«Rossi va in testa, fantastico! Tutto intomo alla pista esplode l'erba, ammesso che l'erba possa esplodere». (Guido Meda, MotoGp, Italia 1). No, non può

Antonio Dipollina
per "La Repubblica"