
Distribuito nel 1998, "The Big One" è la cronaca del lungo tour intrapreso dal regista per gli Stati Uniti al fine di promuovere il suo best seller, Downsize This!. Un viaggio attraverso numerose città che Moore intraprende per sostenere la sua tesi di fondo, ovvero che il big business industriale americano sta letteralmente annientando la classe operai al fine di garantire la propria sopravvivenza e i propri privilegi. Moore punta quindi i riflettori sulle tante aziende che licenziano i propri operai, sulle fabbriche che spostano le proprie produzioni nei paesi sottosviluppati, dove la manodopera ha un costo nettamente pi� basso, e sulle catene di distribuzione libraria che negano ogni attività sindacale ai loro dipendenti.
Il bersaglio di Moore, dunque, sono i dirigenti delle grandi multinazionali ed in primis il presidente della General Motors, Roger Smith, colpevole di aver smantellato la fabbrica che garantiva il sostentamento di Flint (nello stato del Michigan), la citt� di nascita di Moore (il suo primo documentario, Roger & Me, trattava proprio questo argomento).
Inconfondibile lo stile di Moore, che qualche anno dopo avrebbe conseguito un successo mondiale con "Bowling for Colombine", vincitore a Cannes nel 2002. Aggressivo, malizioso ma anche divertente, il cineasta raccoglie interviste e testimonianze a volte clamorose, come quando mette sotto torchio il presidente della Nike, reo di aver spostato la propria produzione in Indonesia e in altri paesi del Terzo Mondo dove, per risparmiare sulla manodopera, non ha impedito il reclutamento di minori.
Seconda prova del regista dietro la macchina da presa, "The Big One" non ha mancato di sollevare accese polemiche, ma ha avuto l'innegabile vanto di aver dato visibilità a un genere, come il documentario, altrimenti relegato negli oscuri anfratti festivalieri.