Autorità in competizione sulla vicenda Sky. E’ di venerdì l’apertura di un’istruttoria da parte dell’Antitrust su segnalazione di Conto Tv.
«Mi fa piacere che l’Autorità per la concorrenza abbia focalizzato l’attenzione sull’accesso non discriminatorio alla piattaforma Sky. E’ un tema importante - osserva il commissario Stefano Mannoni - che merita attenzione. Colgo però l’occasione per sottolineare che, come Autorità per le Comunicazioni, ci siamo mossi per primi, con due anni d’anticipo, partendo proprio da Conto Tv. E abbiamo ottenuto dei risultati».
Forse Sky non demorde...Su quali aspetti siete intervenuti?
«Abbiamo agito su tre fronti: accesso non discriminatorio alla piattaforma Sky, produzione indipendente di decoder utilizzabili da clienti Sky, tutela della libertà di scelta del consumatore».
Cominciamo dal primo punto.
«Sul primo tema Conto Tv si è rivolta a noi e ha vinto due controversie, l’ultima nel febbraio 2008, con la quale si è vista riconoscere il diritto di competere con Sky sulla sua piattaforma, nella nicchia dei contenuti per adulti e con modalità innovative».
A quali costi?
«Abbiamo stabilito che Sky debba attenersi al principio di ragionevolezza e stiamo verificando, attraverso un esame dei conti in contraddittorio, che i costi chiesti a Conto Tv corrispondano effettivamente a questo requisito».
E gli altri due casi?
«Uno è quello della Comex, una ditta che voleva lanciare sul mercato un decoder indipendente, compatibilie sia con la piattaforma Sky che con le altre per la Tv digitale e via Internet. Abbiamo varato una delibera nel febbraio 2007 che lo consente, rompendo un monopolio che danneggiava il consumatore. Infine, il diritto di recesso: Sky chiedeva fino a 225 euro ai propri clienti e ciò finiva per incorporare una penale occulta per chi voleva chiudere il contratto. Come Autorità abbiamo invece stabilito una cifra di 11 euro, in linea con il decreto Bersani».
Articolo tratto da
"Il Messaggero"