Dieci storie di crimini e criminali. Da “Ludwig” al “Canaro della Magliana”, il criminologo Massimo Picozzi racconta la mente dietro ad un delitto, quando svanisce il confine tra normalità e follia. Da martedì 12 maggio alle 23.40 su Raidue.

Dieci puntate, dieci storie ad altissima tensione di criminali e crimini: Massimo Picozzi – che ha scritto il programma con Francesco Cirafici e con la collaborazione di Tommaso Liberti, per la regia di Guido Morandini – torna a raccontare come e perché nasce un delitto, cosa si cela dietro ad una mente criminale, e cosa scatta quando si supera la “linea d’ombra” tra lecito e illecito. “La violenza – dice Picozzi - non è mai immotivata, anche se emerge improvvisa. C’è sempre una storia alle spalle, fatta di ambiente, cultura, famiglia, malattia. Questo racconteremo, per far capire il perché, e magari scoprire quei segnali che avrebbero potuto essere raccolti. Prima del dramma”.
Ad aprire la serie delle storie - narrate dal programma anche attraverso filmati inediti, ricostruzioni filmate in alta definizione, reperti investigativi, documenti originali e testimonianze dirette - il caso “Ludwig”: una lunga scia di 18 delitti tra Italia e Germania. Poi, tra le altre, quelle di Milena Quaglini, una donna che reagì alle violenze subìte diventando un’omicida seriale; di Pietro De Negri, il “canaro della Magliana”; di Pietro Maso e Carlo Nicolini, assassini con moventi diversi dei propri genitori; di Giancarlo Giudice, un serial-killer che uccideva anziane prostitute per vendicarsi della matrigna; di Mohamed Sebai, un immigrato tunisino assassino seriale.
Tutti casi “chiusi” a livello giudiziario e dei quali il programma propone una doppia lettura: da una parte l’analisi approfondita della psicologia del personaggio, dall’altro una ricostruzione del contesto sociale in cui è maturato il crimine, affrontando temi come la questione femminile, la delinquenza, il problema della droga e quello dell’immigrazione. Riflessioni raccontate anche da quattro “voci”, quattro angoli visuali diversi per ogni delitto: Giustizia, Fede, Psiche e Investigazione, con gli interventi, in ogni puntata, del giudice Severino Santiapichi, di monsignor Gianfranco Ravasi, del filosofo Umberto Galimberti e della scienziata forense Cristina Cattaneo.
Le prime storie
La prima puntata e’ dedicata al caso “Ludwig”, una sigla con la quale vennero rivendicati 18 omicidi, commessi nel nord-est italiano e in Germania tra il 25 agosto 1977 e il 7 gennaio 1984. Dietro a motivazioni xenofobe di stampo neonazista, l’escalation di violenza “firmata” Ludwig dura 6 anni. Agli inizi, individua, come bersaglio, persone ai margini della società (extracomunitari, emarginati, tossicodipendenti, prostitute), poi uomini di chiesa (frati, sacerdoti), per passare all’organizzazione di stragi in luoghi che Ludwig considera simbolo del degrado morale (cinema porno, discoteche). Il 4 marzo 1984 vengono arrestati due ragazzi, Wolfgang Abel e Marco Furlan. All’apparenza due persone perbene, di buona famiglia.
Verranno condannati in appello il 10 aprile 1990 a 27 anni di reclusione.