
“Le esplicite allusioni sessuali e le immagini” prosegue Elisabetta Scala “non sono assolutamente consoni all’orario di programmazione scelto da Mediaset e violano apertamente il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori”.
Conclude la responsabile del Moige: “In un momento in cui è forte l’emergenza educativa tra i ragazzi, la televisione dovrebbe evitare di trasmettere messaggi dannosi per i minori ed invece siamo costantemente bombardati da immagini e contenuti che sviliscono le donne, esaltano la trasgressione e mercificano il sesso”.
"Se si accetta in piena fascia protetta 'Così fan tutte' vuol dire che in tempi brevi sarà possibile tollerare qualunque altra cosa, ivi compresa la pornografia esplicita". E' la presa di posizione del sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia.
Marziale, che è stato estensore del Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, sottolinea: "In un'era contrassegnata da una forte emergenza educativa, la trasgressione delle norme vigenti attraverso l'esaltazione esplicita dell'eros assume significati che vanno ben oltre gli aspetti etici. L'indiscriminata sessualizzazione dei costumi sui mass media comporta ricadute nel processo di socializzazione dei soggetti in età evolutiva, con effetti devianti che sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Per tali ragioni - evidenzia il sociologo - è stato redatto un Codice, non certo per mero bacchettonismo di sorta".
A parere del presidente dell'Osservatorio: "E' necessario che i vertici di Mediaset recepiscano e mettano in pratica quanto contemplato legislativamente a tutela dei minori dagli eccessi televisivi, spostando in seconda serata, cioè dopo le 22.30, la messa in onda della produzione. L'accettazione della proposta significherebbe riparare in maniera elegante - come l'azienda ha fatto qualche volta in passato - ad una mancanza di attenzione verso le famiglie ed i bambini da parte di chi ha responsabilità di palinsesto".