
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
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Televisione
venerdì, 09 ottobre 2009 | Ore: 00:00
Nuovo appuntamento con il VENERDÌTORIALE di Digital-Sat che quest’oggi punta la sua attenzione sull’affidabilità dei palinsesti e sull’attenzione da parte dei broadcaster delle esigenze dei telespettatori. Si parte dalla provocazione (mica tanto) di Alfonso Signorini su Sorrisi per una ricostruzione dei tempi ormai molto cambiati.
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Così continua infatti il direttore: «Sono andato a spulciare, per curiosità , sui tabellari Auditel che ogni mattina mi arrivano sulla scrivania a che ora incominciano i programmi di prima serata. Eccezion fatta per le dirette di calcio (in quel caso si inizia alle 20.30 con il fischio dell’arbitro) si parte intorno alle 21.12. In certi casi si arriva a superare perfino le 21.30 (come è accaduto sabato 12 settembre, quando su Canale 5 “Lo show dei record†è partito alle 21.34). Questo significa che spesso per vedere il proprio programma o il proprio film preferito chi è a casa non può andare a letto prima delle 23.30 (quando va bene). Facile sulla carta, complicato nella vita, soprattutto quando il mattino c’è il treno da prendere alle 6 o esci di casa alle 7 per evitare la coda in tangenziale. In altre parole i palinsesti televisivi sembrano fatti per gente che non ha niente da fare e che vive di rendita». È qui il punto centrale: per chi viene costruito un palinsesto?
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Ora, intendiamoci, non era una condizione ottimale. Ma anche l’esempio qui riportato testimonia una certa attenzione da parte delle emittenti alle esigenze, ai bisogni e alle necessità dei telespettatori. Se allora però venivano dettate dall’alto, per il “bene pubblicoâ€, oggi con tutto l’abbondare di sondaggi e ricerche di mercato non sarebbe difficile reperire in forma più attendibile e concreta. E invece ciò non avviene: orari non rispettati, programmi interrotti senza preavviso, spostamenti dell’ultima ora, promo errati che anziché informare creano confusione. Insomma, un macello…
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Qui nasce la provocazione di Signorini che, nel numero in edicola questa settimana, allarga a queste tematiche il suo grido di protesta: in primis perché intaccano il suo lavoro e quello del suo ‘Sorrisi’ che per metà della foliazione offre i palinsesti delle principali emittenti italiane. E in secondo luogo perché i consumatori, i telespettatori, sono un po’ stufi di queste situazioni, dettate – come ben sappiamo – da interessi economici, ma che non dovrebbero essere così diffusi anche per una tv di servizio pubblico.
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Le risposte anche in quel caso furono sincere, ovvero “non dipende da noi, ma dall’audienceâ€, che però – anche se bassa – merita comunque rispetto. Così come certezze su un orario univoco di partenza per la prima serata. Signorini ha pensato anche a questo: «Perché non ritorniamo a una prima serata vera, che inizi, con buona pace di tutti, alle 9 di sera? E alle 11, per chi vuole, tutti a nanna. Che ne dite?». Anche noi, così come Tvblog che ha pure ripreso l'editoriale di Sorrisi, stiamo da questa parte, nella speranza che da provocazione diventi una proposta concreta al reale vaglio delle emittenti.
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In attesa che qualcosa cambi, chiudiamo con un curioso filmato in qualche modo in tema con il nostro discorso: in una puntata di Striscia La Notizia del gennaio 1998 andò in scena una singolare protesta dei due conduttori per un carico pubblicitario più ricco del previsto, che fece ritardare notevolmente il normale inizio della trasmissione.
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Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
per "Digital-Sat.it"
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