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Sulla presenza di Fini e Bersani, però, arriva il niet del dg della Rai Mauro Masi. In una nota di servizio, secondo quanto si apprende da ambienti di viale Mazzini, il vicedirettore generale Antonio Marano, dopo avere consultato il direttore generale Mauro Masi, ha fatto presente al direttore di RaiTre Paolo Ruffini che la presenza di politici nella trasmissione 'Vieni via con me' non era prevista nella Scheda Prodotto Programma. Sempre secondo quanto si apprende, Marano avrebbe sottolineato nella nota che questo tipo di partecipazioni risultano in contrasto sia con la direttiva del dg dello scorso mese di agosto, sia con la direttiva della commissione di Vigilanza del marzo del 2003, sia con quella del precedente dg Claudio Cappon del gennaio del 2009. Marano ha inoltre ricordato che anche la presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, non ci sarebbe dovuta essere. Pertanto la direzione generale ha invitato Ruffini ad attenersi alle disposizioni vigenti.
L'altolà di Masi fa scattare immediatamente le polemiche. ''E' una follia'', afferma senza giri di parole il vicecapogruppo vicario di Fli alla Camera Benedetto Della Vedova. "Ma se la scorsa settimana io ci sono stata per tutta la puntata", viste le numerose citazioni di Roberto Benigni, "e c'era anche Vendola? Mi sembra quantomeno curioso", commenta Rosy Bindi.
Sempre in casa Rai, ieri sera ancora un grande successo per l'informazione di 'Annozero'. La trasmissione di Michele Santoro su Rai2, che ieri tra gli altri aveva in studio Italo Bocchino e Pier Ferdinando Casini, è stato il programma più visto in prima serata con una media di 5 milioni 908mila telespettatori e uno share del 22.47.
Nonostante il successo, però, due protagonisti della trasmissione Marco Travaglio e Vauro sono ancora senza contratto. Una anomalia definita ''incomprensibile e senza giustificazione aziendale'' dal consigliere Rai Nino Rizzo Nervo che, in una lettera, invita il dg Mauro Masi a ''sbloccare la situazione'', visto che con la loro ''prestazione professionale contribuiscono al successo di quella trasmissione, e quindi alla vittoria del gruppo Rai sui concorrenti''.
Rizzo Nervo definisce ''deontologicamente non corretto'' che ''un grande gruppo dica di fatto ad alcuni artisti, autori, giornalisti ecc.: 'Se volete lavorare in Rai potete farlo solo gratuitamente'. Quel che è successo ad esempio lunedì scorso -prosegue riferendosi alla partecipazione a titolo gratuito di Roberto Benigni e Claudio Abbado a 'Vieni via con me' di Fazio e Saviano - è stato mortificante per l'azienda perché non ha avuto nei confronti del pubblico, che pagando il canone pretende programmi di qualità, quel rispetto che due grandissimi artisti come Roberto Benigni e come il maestro Abbado hanno invece dimostrato di avere accettando di lavorare gratuitamente''.
''E' vero, caro Direttore, che l'azienda -continua ancora Rizzo Nervo- deve tenere sotto attento controllo i costi, ma è anche vero che un'azienda che trae dal mercato una parte consistente delle sue risorse economiche deve guardare con grandissima attenzione ai ricavi: le interruzioni pubblicitarie di 'Vieni via con me' hanno garantito agli inserzionisti un ascolto medio (circa 6 milioni di spettatori) raramente raggiunto dagli spot persino in occasione di grandi eventi"