Beppe Fiorello fa rivivere in due puntate su Rai1 la favola di Domenico Modugno, dalla partenza dalla Puglia per raggiungere Roma col sogno di fare l'attore, alla consacrazione di Mr. Volare. Succede nella fiction 'Volare - La grande storia di Domenico Modugno' che andra' in onda in prima serata sulla rete ammiraglia Rai il 18 e il 19 febbraio, subito dopo il festival di Sanremo.
Proprio sul palco del Teatro Ariston Beppe Fiorello si esibira' il 13 febbraio con un omaggio canoro a Modugno (che il festival lo vinse ben quattro volte, la prima nel 1958 con 'Nel blu dipinto di blu') cantando 'Tu si 'na cosa grande' e "qualche altra cosa" su cui per ora mantiene il segreto. Una cosa e' certa pero', l'attore non sfigurera' tra i cantanti del cast festivaliero. Ne ha data ampia prova durante la conferenza stampa della fiction che non a caso si e' tenuta nella Sala A della sede storica della Radio Rai di via Asiago.
Fiorello ha intonato diversi brani del mitico Modugno, da 'La donna riccia' a 'La sveglietta', da 'Cavaddu cieco della miniera' a 'Strada 'nfosa', sotto gli occhi ammirati della vedova del cantante, Franca Gandolfi Modugno.
Per l'attore e' un sogno realizzato: quando la Rai l'ha contattato ha reagito come se il fato l'avesse ascoltato: "Solo io potevo interpretare Modugno. Se solo al pubblico arrivera' una minima parte di quell'enorme emozione che ho provato io nel cimentarmi in questo ruolo, allora sara' la mia vittoria piu' bella".
L'attore siciliano per prepararsi al ruolo si e' anche rimesso a studiare la chitarra. "Ovviamente non ho neanche provato a imitarlo nella voce, sarebbe stato un suicidio - spiega Fiorello - Ho cantato le sue canzoni come me la sentivo io".
Quella per Modugno, prosegue Beppe Fiorello, è una passione di famiglia: «La passione per quello che a mio avviso rimane uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi è stata trasmessa a me, a mio fratello e a mia sorella, da mio padre che gli somigliava molto e conosceva a memoria il suo repertorio e ci ha cresciuti facendoci ascoltare le sue canzoni». «Per questo -aggiunge l'attore- prima di accettare, ho telefonato a Rosario e gli ho chiesto se a suo parere potevo essere in grado di confrontarmi con il mito della nostra infanzia. Mi ha risposto: aspettiamo di vedere come va la biografia di Walter Chiari e poi vediamo. Dopodichè mi ha richiamato e mi ha tranquillizzato, devi fare Modugno».
A giudicare dal risultato, aveva ragione, anche secondo la vedova di Domenico Modugno, Franca Gandolfi: «Ho assistito ad una bellissima favola. Fiorello è di una bravura mostruosa e sono bravissimi anche tutti gli altri attori coinvolti e il cast tecnico e di produzione. Una ciambella riuscitissima e di grandissima qualità. Di cui la Rai deve essere fiera. Chi la vedrà in tv passerà due serate di felicità e serenità, con un messaggio molto positivo di ottimismo. I giovani devono sapere che bisogna inseguire i propri ideali perchè nulla è impossibile se ci si mette grande passione. Mi farà piacere anche vedere Beppe che canta Mimmo sul palco dell'Ariston. Quella sera sarò in platea», assicura la signora Franca che nella fiction di Rai1 è interpretata da Kasia Smutniak, «anche lei bravissima» ci tiene a sottolineare.
Diretta da Riccardo Milani, scritta da Stefano Rulli e Sandro Petraglia e coprodotta da Rai Fiction e Cosmo Production la miniserie in due puntate ripercorre le vicende di un ragazzo del sud che, nato e cresciuto in un contesto di grande povertà, dalla Puglia si trasferisce a Roma per inseguire i suoi sogni e la sua passione per il cinema e la musica. E che di sogno e passione continuerà a nutrirsi per tutta la vita.
Nella capitale si iscrive al Centro Sperimentale, dove conosce la futura moglie Franca Gandolfi, e inizia a cantare e recitare. Fino al 1958, l'anno della consacrazione, in cui Modugno vince il Festival di Sanremo e trionfa anche in America con un brano che lo renderà celebre tutto il mondo e diventerà la canzone simbolo della musica italiana. 'Nel blu dipinto di blù, tradotta in tutte le lingue e trasmessa ininterrottamente dagli altoparlanti di Broadway e dalle stazioni radio, rimase infatti per tredici settimane in testa alle classifiche americane, vincendo due Grammy Awards, l'Oscar del Cash Box Billboard per la migliore canzone, e tre dischi d'oro.
In totale ha venduto più di 22 milioni di copie nel mondo, 800.000 copie in Italia dove ha portato alla creazione della prima vera industria discografica. Un pezzo di assoluta modernità che rappresenta ancora oggi nel mondo la canzone italiana moderna
«Raccontare Modugno -dice il regista- è stato un onore e una responsabilità enorme. Perchè abbiamo raccontato un uomo che ha inciso profondamente non solo nella musica italiana ma anche nel costume e nella cultura del nostro Paese. Un italiano bello e importante. Istintivo, coraggioso, travolgente e fuori dagli schemi. Che ha cantato l'amore ma anche la natura e gli uomini della terra in cui è cresciuto. E la voce di Modugno e le sue canzoni sono state parte della vita di molte generazioni di italiani e non solo, conquistando poi l'America e il mondo».
«Un film nel film poi -aggiunge Milani- è quello di Beppe Fiorello, che ringrazio mille volte, alle prese con un personaggio che è stato, è tuttora e rimarrà per sempre, un mito della sua vita. Quello di Beppe con il personaggio Modugno è stato un rapporto intenso e lacerante, una prova d'attore appassionata e di valore altissimo»