«Non ho nessun pregiudizio su Urbano Cairo. Mi ha dato l'impressione di essere un imprenditore laico, che bada al prodotto e al risultato». Daria Bignardi, giornalista e scrittrice nonchè personaggio di spicco di La7 dove da quasi 10 anni conduce Le Invasioni barbariche, in onda il mercoledì, commenta così la trattativa in esclusiva per la vendita di La7 con l'imprenditore dell'editoria, che tante polemiche sta suscitando in questi giorni
«A La7 tira un'aria molto buona, la rete non è mai andata bene come in questi mesi. Diventiamo sempre più forti e più importanti - dice Bignardi all'ANSA -. È ancora troppo presto per capire cosa succederà nelle prossime settimane. Aspettiamo a vediamo, lo stato d'animo comunque è sereno». La giornalista non si sbilancia su Cairo, che ha avuto ospite nella sua trasmissione: «Lo conosco come imprenditore, come presidente del Torino. Mi ha dato l'impressione di essere un imprenditore che bada al risultato, molto concreto. E lui conosce bene la realtà di La7, per la quale vende la pubblicità. Ogni anno viene alla presentazione dei palinsesti, conosce la rete e i programmi».
E sulle polemiche scatenate dai presunti legami tra Cairo e Berlusconi, la giornalista afferma: «In generale non bisogna avere pregiudizi. La dietrologia non fa bene e non ha mai fatto bene a questo Paese. E poi le cose cambiano, bisogna misurarsi con i cambiamenti». «Per me - conclude Bignardi - lavorare a La7 è un privilegio. È una rete che guarda ai risultati, al profilo. Un'azienda dove la qualità conta. E sono convinta che continuerà così. Io sono fortunata, con le Invasioni barbariche, mai andate bene come quest'anno, posso lavorare in piena autonomia. Nella rete si respira aria di crescita. Lo stato d'animo è positivo».