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Caccia segreta: La minaccia di un attentato su Raiuno

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Fonte: Digital-Sat.it

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Televisione
La minaccia di un attentato terroristico a Roma è al centro di una avvincente spy-story interpretata da Stefano Dionisi, Antonia Liskova e Franco Castellano con la regia di Massimo Spano. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Laura Toscano e Franco Marotta. Una miniserie in due puntate in onda domenica 13 e lunedì 14 maggio in prima serata su Raiuno.

LA STORIA:
 
Caccia SegretaPRIMA PUNTATA. La storia comincia a Kabul dove un agente dei Sismi, Giorgio Digiacomo, riceve la notizia che ci sarà un attentato a Roma. L?informatore viene ucciso prima di riuscire a dargli altri particolari.

Urge riportare in Italia DIGIACOMO per avere maggiori dettagli su quanto sta per accadere. SANZA, nella sede Sismi a Roma, incarica della missione NICOLA BRAMANTE, fraterno amico di Digiacomo. BRAMANTE che si sta separando dalla moglie, forma subito una squadra di cui si fida con un?unica donna, BEATRICE RODRIGUEZ crittologa collaboratrice esterna dei servizi.

Gli altri collaboratori di BRAMANTE sono MATTEO, COSTANTINO, ANDREA e SALVO che ha un segreto da nascondere e col quale BRAMANTE in passato ha avuto uno scontro molto duro. La squadra si mette subito al lavoro. L?attendibilità dell?informazione ricevuta diventa evidente quando a Roma convergono alcuni terroristi. Sono tre uomini e una donna. Pagano con la droga auto, esplosivi e armi alla mafia albanese che li nasconde e li protegge.

Ad entrambi i gruppi arrivano per vie diverse le stesse informazioni: vengono a sapere ad esempio che DIGIACOMO a Kabul frequentava una certa FRANCESCA. Ma soprattutto i terroristi riescono ad avere notizie della famiglia dell? agente italiano e a rintracciarne l?indirizzo. DIGIACOMO intanto avventurosamente riesce a raggiungere Roma ma non ha altri particolari da aggiungere a quanto ha già detto se non la presunta scadenza dell?attentato. Troppo poco per sperare di poterlo bloccare.

Ora la squadra in meno di dieci giorni dovrà scoprire con professionalità e sangue freddo come e dove l?attentato avverrà senza destare allarmi inutili perché non è escluso che la notizia sia falsa e sia stata diffusa solo per creare il panico. L?attendibilità dell?informazione purtroppo viene confermata da un fatto tragico. DIGIACOMO, messa da parte ogni prudenza, si mette in contatto con la sua amica Francesca alla quale telefona per darle un appuntamento e cerca poi di raggiungere sua moglie e la sua bambina, per proteggerle.

Ma viene individuato dai terroristi che sorvegliano la sua casa e ucciso. Per Bramante e la sua squadra è una sconfitta ma soprattutto una morte che rende vicina e credibile la minaccia finale.
SECONDA PUNTATA. Dopo la morte di Digiacomo vengono fatte retate negli ambienti dei cosiddetti ?soggetti a rischio? extracomunitari e si controllano le targhe delle auto riprese dalle telecamere piazzate da Bramante e dai suoi uomini fuori dalla villetta di Digiacomo. Altre informazioni forse potrebbe fornirle Francesca ma la giovane viene investita da un?auto misteriosa prima che i nostri riescano a parlarle.

 
Su suggerimento di Beatrice, Bramante decide di andare a parlare con l?Iman Mohamed, ma non riesce ad ottenere alcuna informazione. A questo punto urgono fonti più dirette : alla fine del mese, infatti, mancano appena 9 giorni. Per questo Salvo accetta di andare a Kabul nonostante la missione sia pericolosissima. Ma al momento di partire viene avvertito dal suo cardiologo che i problemi del suo cuore sono più gravi del previsto.

Andare in missione sarebbe quindi totalmente a rischio non solo per lui ma per la riuscita dell?operazione. Bramante parte al posto suo. Ma mentre indaga nelle pieghe degli informatori afgani, non tutti attendibili, viene tradito e riesce fortunosamente a mettersi in salvo anche grazie all?aiuto di un altro agente coperto, detto l?Angelo. Ma prima riesce a scoprire che all?origine dell?informazione ricevuta da Digiacomo sull?attentato a Roma c?era un giovane di nome Kalhed Zahra, ucciso in ospedale dal fratello Hamid, perché da lui considerato un traditore e di cui si procura una vecchia foto ripresa in una scuola coranica.

Nel frattempo a Roma i terroristi, informati dei movimenti di Bramante a Kabul, per guadagnare tempo, decidono di depistare le indagini e di ?sacrificare? Gandhar, facendolo arrestare e facendogli passare false informazioni. I giorni incalzano e ancora non si conosce il tipo di attentato e il luogo in cui avverrà. Le indagini procedono, specie dopo che Bramante porta a Roma la vecchia foto di Hamid, dalla quale si trae un attendibile identikit.

Inizia la caccia all?uomo, quando ormai mancano quattro giorni all?attentato. Hamid, Sanyan e Rama vanno all?appuntamento per acquistare l?esplosivo per l?attentato ma gli albanesi, all?ultimo momento, alzano il prezzo e i tre terroristi aprono il fuoco uccidendoli senza pietà e fuggendo con il carico. Sanyan, però, è stato ferito ad un braccio.
Bramante chiede alla polizia di fare pressioni sulla malavita albanese e ottiene così che il fratello dell? albanese ucciso riveli ai poliziotti l?indirizzo dell?appartamento da loro stessi affittato ai terroristi.

I sei agenti si precipitano ma troppo tardi. Nel covo non c?è più nessuno.
Ora la scadenza si conta non più sui giorni ma sulle ore. Le indagini sembrano essersi arenate. All?improvviso però arriva un messaggio dell?Iman Mohamed, che, insospettito dal comportamento del figlio Sanyan e dal colloquio con la moglie italiana di Gandhar, ha deciso di collaborare. Beatrice si rimette al lavoro. Per avere una speranza di fermare gli attentatori, deve decrittare subito il messaggio in codice che l?Iman ha mandato.

Un carico di responsabilità che grava tutto sulle sue spalle. Ma ormai a ridosso della scadenza avviene il miracolo della costanza, della dedizione, della competenza e dell?amore. Beatrice riesce a scoprire che gli obiettivi sono due quando mancano solo venti minuti all?ora prevista?.

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