Intesa tra gli stati membri Ue sullo 'switch' delle frequenze tv del digitale terrestre a favore del 5G. Come chiesto dalla Commissione, la scadenza entro cui dovrà essere effettuato e' fine giugno 2020, ma i 28 hanno inserito una clausola che prevede fino a due anni di 'tolleranza', ossia sino al 2022 come preferiva l'Italia, per uno slittamento «per ragioni giustificate», ovvero in casi specifici come per esempio problemi di interferenze o questioni di coordinamento transfrontaliero.
Resta l'obbligo di presentare una «roadmap nazionale» Paese per Paese entro fine giugno 2018 per indicare come verrà messa in atto la transizione per il riassegnamento della banda da 700 megahertz. Questa oggi e' utilizzata dalla tv digitale terrestre e dai microfoni, mentre ora dovrà essere riallocata alla banda larga mobile per la diffusione del 4G e poi lo sviluppo del 5G con i servizi dell'internet delle cose. Vengono inserite ulteriori tutele per le tv, le cui frequenze cosi' riassegnate nella fascia inferiore 470-694 MHz dovranno restare disponibili «almeno sino al 2030».