E' "l'effetto Fede" a tenere bassa l'audience di Controcampo. A Mediaset qualcuno lo ammette: è stato un errore trasferire da "Italia 1" a "Retequattro" il popolare programma condotto da Alberto Brandi, che quest'anno perde nei confronti della "Domenica Sportiva". "Italia 1" ha un target giovane, con "Gialappa's", Iene", il motociclismo e lutto il resto. Giovane è il pubblico del suo tg. Al contrario di quello, matusa anziché no, di Retequattro e del tg di Emilio Fede.
Domenica scorsa, tra le 22,30 e le 23,25, l'audience e stata appena del 7,19 per cento. Si vedrà se il trend è proseguito ieri. Più che un errore, dicono altri, è stata una scelta. Mediaset punta sul digitale terrestre. Se no non avrebbe offerto la miseria di 10 milioni di euro per avere lo sport "in chiaro"
Ciccio sogna Roma-LiverpooI. Verrebbe da dire: il sogno batte dove il dente duole. Mino Taveri, in "Guida al campionato", chiede a Ciccio Graziani quale sarà la finale di Champions League all'Olimpico. E lui, di botto, invoca la partita del riscatto. Nel 1984 era stato proprio Graziani, assieme a Conti, a sbagliare all'Olimpico i rigori della sconfitta con il Liverpool. Mai dire mai. Anche se per ora, dice Ciccio: «La Roma è una paziente. Si vedrà dalle prossime tre partile se esce dall'ospedale».
E Spalletti non trova casa. Enrico Varriale chiede a Luciano Spalletti, durante "Stadio Sprint": «Hai trovato casa, nel frattempo?». Si sa che Luciano vive a Roma in affitto e, per smentire chi lo dà per partente, ha appena assicurato che vuol mettere le radici comprando casa. «No, non ancora - sorride Luciano - Ma mi fermo a Roma». Uno Spalletti autoironico. Prandelli ha appena detto che la Champions è dura, e lo ha indotto ieri a cambiare cinque giocatori, e lui interviene così: «Beh, noi nell'impegno col Cluj abbiamo bruciato meno energie...»
Ranieri ha un lapsus di gloria. «La Juventus è la squadra da battere - dice sicuro Claudio Ranieri, rispondendo a una domanda di Varriale - la squadra che ha vinto per le ultime due volte lo scudetto...». Poi prende coscienza del lapsus freudiano: «Volevo dire l'Inter». Le volte, però, restano due: uno juventino non riconoscerà mai che l'Inter ha vinto anche tre anni fa.
"Mou" ora parla romanesco. «Fortunato de che?» risponde a muso duro José Mourinho, quando, sempre a "Stadio Sprint", gli viene detto che in fondo a Torino la buona sorte ha favorito l'Inter, con l'autogol di Pisano. Dopo essersi lanciato con "un pirla", Special One, si cimenta anche nel dialetto romano.
Anvedi com'è sordo Nando. «Nando Sanvito! Nando, sei in onda, dacci le formazioni!» Taveri cerca di richiamare l'attenzione del collega inviato al Comunale di Torino, che però continua a fissare la telecamera, muove il collo, aspetta. Lo svegliano, e finalmente parte a tutto gas.
Corrado Giustiniani
per "Il Messaggero Sport"