«Ho un piccolo conto aperto con la Rai», non per i 'talk show', ma «quello che devo confessarvi è che una delle mie prime iniziative da giovane studente universitario fu quella di chiedere insieme a un gruppo di amici di togliere la pubblicità dalla tv dei bambini. Eravamo giovani ingenui e forse illusi. Infatti non ci filò nessuno, nemmeno per sbaglio». Lo spiega il premier Matteo Renzi in un passaggio della sua ultima e news.
«Oggi sono molto contento di segnalarvi la decisione del Dg della Rai, Antonio Campo dall'Orto, che ha disposto che dal 1° maggio 2016 la tv dei bambini (Rai Yo-Yo), ma anche Rai Cinque e Rai Storia non avranno più la pubblicità -prosegue Renzi-. È una cosa piccolissima, mi rendo conto. Però ci tenevo a condividerla, da padre prima ancora che da presidente del Consiglio».
«Nelle prossime settimane discuteremo del contratto di servizio per la Rai, di concessione, di temi che solitamente vengono affrontati solo dagli specialisti. Mi piacerebbe che ne parlassero gli italiani. Perché la Rai non è del Governo, non è del Parlamento, non è del ministro. La Rai è delle italiane e degli italiani. E allora ho chiesto agli uffici competenti di aprire un dialogo in tutte le forme, in tutti i luoghi possibili, su cosa si aspettano i cittadini dalla Rai». Il premier prosegue: «Che tipo di servizio educativo? Che tipo di missione informativa? Quale rilancio culturale? Quale protagonismo industriale? Quali idee per i nostri figli?»