
Il vaticinio è di ItMedia Consulting nel suo VII rapporto annuale «Turning Digital» presentato ieri a Roma. Si tratta di uno studio che analizza l'andamento del mercato televisivo in 17 paesi, dove si evidenzia il calo progressivo della pubblicità, evidente già nel 2008 con una crescita di appena lo 0,9% nel vecchio continente, rispetto al+4.7% del 2007, quando vennero sfiorati i 90 miliardi di euro. Il -4,3% che riporta lo studio (per complessivi 35,9 miliardi) è il primo dato negativo dopo decenni di espansione del mercato. Meglio, molto meglio il settore della Pay tv - e l'avvento del digitale terrestre in Italia fa presagire altri scenari di crescita - che ha visto un incremento del 6,5%, raggiungendo un valore di 34,3 miliardi. Sky Italia, con i suoi 4,7 milioni di abbonati, risulta essere il secondo operatore di tv a pagamento in Europa dopo BSkyB.
Ritornando al digitale, il rapporto sottolinea come fra il 2007 e il 2008 le abitazioni europee dotate di accesso alla tv con decoder son quasi due terzi rispetto al 54% del 2007 e per la prima volta hanno superato quota 100 milioni, tanto che digitale terrestre e il satellite si equivalgono ormai come piattaforma di accesso alla tv digitale. Buoni anche i dati relativi all'Iptv, la tv su protocollo Internet: alla fine del 2008 sono registrate 8,2 milioni di abitazioni abbonate, quasi la metà solo in Francia.
Ma l'unico settore in cui la raccolta pubblicitaria non ha subito rallentamenti è Internet. Nel 2008 si è registrato infatti un incremento a doppia cifra (in Italia è pari a +13,9%). Anche la tv ad alta definizione è da considerare un'opportunità di sviluppo: la competizione crea infatti difficoltà per trovare nuova utenza, ed ecco quindi che gli abbonati stanno spostando la domanda verso offerte video di maggiore qualità.
da "Il Manifesto"