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Pirateria Audiovisiva, denunciati anche i fruitori di contenuti illegali

News inserita da: Simone Rossi (Satred)

Fonte: Digital-News (com.stampa)

E
Economia

Pirateria Audiovisiva, denunciati anche i fruitori di contenuti illegaliPer la prima volta in Italia, a seguito di una lunga e complessa attività investigativa, sono state identificate e denunciate all’Autorità Giudiziaria 223 persone, responsabili di aver acquistato abbonamenti pirata su internet che consentivano di vedere i contenuti delle principali piattaforme televisive a pagamento (film, serie ed eventi sportivi). Il mercato della pirateria, infatti, riveste un business molto fiorente che si poggia su una vasta platea di clienti che lo alimentano, molto spesso ignari delle conseguenze cui si espongono e degli ingenti danni economici che tale pratica comporta sia ai titolari dei diritti sia all’economia nazionale.

Il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza ha condotto una complessa e mirata attività che ha portato all’identificazione dei soggetti responsabili di aver acquistato abbonamenti pirata per accedere ai più diversi canali a pagamento; di questi, 223 sono già stati denunciati all’Autorità Giudiziaria competente. L’operazione è tuttora in corso e volta anche all’identificazione di ulteriori possibili soggetti coinvolti. Acquistando abbonamenti di questo tipo i clienti si rendono responsabili del reato di ricettazione. La legge sul diritto d’autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati per la fruizione del servizio; di conseguenza, ai 223 clienti in caso di condanna verranno confiscati il proprio televisore, computer e smartphone. Le sanzioni per il cliente prevedono, inoltre, la reclusione fino ad otto anni ad una multa di 25.000 euro, oltre le spese legali.

L’attività condotta è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti, ossia la c.d. IPTV (Internet Protocol Television), ultima frontiera della pirateria mediante la quale i c.d. “pirati” acquisiscono e ricodificano i palinsesti televisivi delle maggiori piattaforme a pagamento – DAZN, Sky e Mediaset Premium su tutte - per poi distribuirli sulla rete internet, sotto forma di un flusso di dati ricevibile, dagli utenti fruitori, con la sottoscrizione di un abbonamento illecito ed un semplice PC, smart-tv, tablet, smartphone o decoder connesso alla rete.

Le indagini in corso, che hanno come obbiettivo principale l’individuazione della centrale di trasmissione dei segnali illegali, delineano una complessa organizzazione composta da decine di “reseller” e centinaia di clienti che, acquistando gli abbonamenti, non solo fruiscono illegalmente della visione di eventi sportivi e altri contenuti audiovisivi, oltre ai palinsesti televisivi “pay per view”, ma alimentano il circuito criminale. Acquistando questa tipologia di abbonamento, inoltre, il fruitore si trova a condividere con vere e proprie realtà criminali i propri dati personali, inclusi quelli anagrafici e bancari, lasciando pertanto traccia delle attività illecite effettuate ed esponendosi allo stesso tempo a rischi, anche informatici, di vario tipo.

L’attività sviluppata, che si è avvalsa dell’ausilio, anche di natura tecnica, della FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), rientra tra gli obbiettivi prioritari del Corpo a tutela in generale della proprietà intellettuale e, nel caso di specie, del diritto d’autore. FAPAV Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali plaude all’operazione condotta dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza che ha portato alla denuncia di 223 clienti fruitori delle IPTV illegali.

Il nostro più sentito apprezzamento per l’attività portata avanti dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza” - ha commentato il Segretario Generale FAPAV Federico Bagnoli Rossi - “Un’operazione cruciale che, per la prima volta in Italia, interessa non solo i gestori dei portali pirata ma anche gli stessi fruitori di questi servizi”

L’operazione della Guardia di Finanza ha interessato, infatti, una delle forme di pirateria più recenti e in crescita, ossia le IPTV illegali.

"I dati condotti nell’ambito della nostra ricerca FAPAV/Ipsos rivelano la spaventosa crescita delle IPTV illegali” - ha proseguito il Segretario Generale della Federazione - “In un solo anno abbiamo assistito ad un incremento di oltre un milione di fruitori. Un servizio illegale che, nella maggior parte dei casi, prevede la sottoscrizione di un abbonamento che va ad alimentare un mercato parallelo, illegale, che depaupera investimenti e risorse nel settore audiovisivo, cinematografico e sportivo”.

Azioni di questo tipo sono decisive e devono continuare” - ha concluso Bagnoli Rossi - “La pirateria è un problema ancora troppo sottostimato nella percezione comune. Le azioni di ognuno di noi si ripercuotono su un più ampio sistema e hanno delle conseguenze importanti. Non possiamo certamente abbassare la guardia proprio adesso che la nostra industria sta vivendo un momento importante di grandi cambiamenti. Proprio su questo tema, fondamentale, la nostra Federazione sta organizzando, per il prossimo 24 Marzo a Milano, un evento interamente incentrato sul contrasto alle IPTV illegali”.

Bene per il Codacons l’operazione contro la pirateria nel settore delle pay-tv, con la Guardia di Finanza che ha denunciato 223 utenti che utilizzavano abbonamenti non ufficiali alle pay tv per guardare in maniera illegale serie, film ed eventi sportivi.

"Rivolgiamo un plauso alle Fiamme Gialle per l’importante operazione a tutela della legalità e degli utenti onesti – afferma il Codacons Il fenomeno della pirateria nel mondo delle pay-tv va avanti da anni e coinvolge più di 5 milioni di italiani. Oltre a rappresentare una forma di illegalità, la pirateria porta ad un ingiusto incremento delle tariffe a carico di chi si abbona in modo regolare alle tv a pagamento. In base alle stime del Codacons, infatti, la forte diffusione di piattaforme che consentono di vedere gratuitamente le pay-tv, ha effetti fino al +10% sui prezzi degli abbonamenti televisivi, a discapito di tutti gli utenti che in modo regolare acquistano pacchetti legati alle tv a pagamento."

"La Pay Tv illegale è un fenomeno sempre più presente in Italia. Purtroppo i consumatori non sono sempre in grado di riconoscere un sito streaming illegale o molte volte non sanno cosa rischiano se sottoscrivono un abbonamento pirata. Solo il 55% di chi utilizza le IPTV illegali, ad esempio, è consapevole dei rischi di mettere disposizione di un sistema criminale i propri dati sensibili e l’accesso al proprio computer, su cui possono essere installati malware, virus, spy-bot. Per questo abbiamo stilato una guida sulla pay tv illegale, scaricabile gratuitamente dal nostro sito" prosegue Dona dell'Associazione Consumatori.

Di seguito i principali consigli dell'associazione di consumatori:

  • Ricorda che la pirateria è un reato e i pirati non sono solo coloro che diffondono illegalmente contenuti protetti dal diritto d’autore, ma anche coloro che ne fruiscono online e coloro che acquistano decoder/abbonamenti illegali.

  • Segnala la pirateria (siti illegali, decoder contraffatti, abbonamenti abusivi, atti sospetti a riguardo) alla Polizia Postale, all’Agcom oppure al motore di ricerca.

  • Tieni sempre sotto controllo i tuoi dati sensibili come coordinate anagrafiche e bancarie, postali, carta di credito che vengono messi a rischio utilizzando piattaforme non autorizzate.

  • Assicurati che il sito sia legale cercando recensioni che lo riguardano e controllando le informazioni di registrazione (nome dell’azienda, ubicazione del server, indirizzo fisico e data di creazione).

  • Installa un antivirus sul tuo pc: se ti imbatti in contenuti pirata online il tuo dispositivo rischia di essere “infettato”.

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