Una rincorsa del 51% potrebbe bastare per Ti Media (+58% in un mese). Oppure potrebbe essere solo rinizio di un rally in vista di quella che sembra una scelta obbligata da parte della capogruppo Telecom Italia, a cui fa capo il 67% circa del capitale: la cessione delle attività media a qualcuno per cui queste siano davvero, e non solo a parole, strategiche.
D'altro canto, il connubio tlc-media, nonostante i numerosi tentativi effettuati non ha mai funzionato. Perfino Telefonica, tra gli azionisti di riferimento di Telecom, alla fine ha gettato la spugna e ha venduto la scorsa estate Endemol che, contrariamente a Ti Media, è in utile. Secondo indiscrezioni di mercato non confermate, sarebbero già arrivate timide manifestazioni di interesse per l'agenzia stampa Apcom e per i multiplex digitali. Ma è il business televisivo (La7 e il 51% di Mtv Italia), ad aver ciclicamente sollevato le ipotesi più svariate (dagli editori Rcs, L'Espresso e De Agostini a Tarak Ben Ammar).
Ti Media è da sempre in rosso e con limitate prospettive d'inversione di tendenza almeno a breve. Il nuovo ad, Giovanni Stella, ha messo ben in chiaro di voler procedere a tagli di costi (anche sugli stipendi delle star tv che quindi, se possono, si avviano verso nuovi lidi) piuttosto che rafforzare gli investimenti come invece, per sua stessa natura, il business free to air televisivo esigerebbe per raggiungere la «massa».
Make up con cessione in arrivo? Se Telecom Italia dovesse riuscire nell'impresa potrebbe ottenere due risultati: incassare almeno 330 milioni (anche di più se gli asset fossero ceduti separatamente) e deconsolidare l'indebitamento di Ti Media, a fine giugno pari a 245,4 milioni, 29,6 milioni in più rispetto a fine dicembre 2007. Un piccolo passo verso il target di un debt/ebitda inferiore a tre entro fine anno.
D'altro canto, il connubio tlc-media, nonostante i numerosi tentativi effettuati non ha mai funzionato. Perfino Telefonica, tra gli azionisti di riferimento di Telecom, alla fine ha gettato la spugna e ha venduto la scorsa estate Endemol che, contrariamente a Ti Media, è in utile. Secondo indiscrezioni di mercato non confermate, sarebbero già arrivate timide manifestazioni di interesse per l'agenzia stampa Apcom e per i multiplex digitali. Ma è il business televisivo (La7 e il 51% di Mtv Italia), ad aver ciclicamente sollevato le ipotesi più svariate (dagli editori Rcs, L'Espresso e De Agostini a Tarak Ben Ammar).
Ti Media è da sempre in rosso e con limitate prospettive d'inversione di tendenza almeno a breve. Il nuovo ad, Giovanni Stella, ha messo ben in chiaro di voler procedere a tagli di costi (anche sugli stipendi delle star tv che quindi, se possono, si avviano verso nuovi lidi) piuttosto che rafforzare gli investimenti come invece, per sua stessa natura, il business free to air televisivo esigerebbe per raggiungere la «massa».
Make up con cessione in arrivo? Se Telecom Italia dovesse riuscire nell'impresa potrebbe ottenere due risultati: incassare almeno 330 milioni (anche di più se gli asset fossero ceduti separatamente) e deconsolidare l'indebitamento di Ti Media, a fine giugno pari a 245,4 milioni, 29,6 milioni in più rispetto a fine dicembre 2007. Un piccolo passo verso il target di un debt/ebitda inferiore a tre entro fine anno.
Articolo tratto
da "Borsa e Finanza"