Lettera di Cappon ai dirigenti Rai: ''Bisogna ridurre le spese''

«Intervenire sui meccanismi di spesa già a partire dal 2008, avviando nel contempo il budget 2009 con logiche di profonda discontinuità rispetto al passato». Lo ha scritto in una lettera ai dirigenti Rai, il direttore generale di Viale Mazzini, Claudio Cappon che non nasconde la sua preoccupazione per gli effetti della crisi finanziaria sul servizio pubblico televisivo.

Come a dire che probabilmente la tv di Stato sarà costretta a rivedere il proprio piano industriale perché «pur nella salvaguardia della qualità, l'economicità delle scelte dovrà avere una considerazione assolutamente prioritaria» e di conseguenza «la correzione necessaria si prospetta purtroppo non indolore».

Insomma, il calo reale del 2,5% degli investimenti pubblicitari in televisione previsto dall'Upa potrebbe rivelarsi una stima ottimistica. La roccaforte del comparto sembra dunque accusare i colpi della crisi economica mondiale: «La raccolta pubblicitaria per gli ultimi mesi dell'anno ha subito una contrazione improvvisa, a doppia cifra» continua Cappon. Eppure per il momento gli esperti del settore assicurano che la tv si «conferma un bene rifugio della pubblicità», anche se il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, in un'intervista all'Unità ha ammesso: «Fino a Natale possiamo andare bene, ma dopo? Fare previsioni è un azzardo, l'orizzonte è oscurato, non si possono fare troppi programmi a lungo termine».

Ma ciò che stupisce gli addetti ai lavori è l'assoluta mancanza di visibilità sugli investimenti per il periodo natalizio. Un dato in netta controtendenza rispetto al passato, quando la pianificazione degli spot per le feste veniva decisa al rientro dalle ferie agostane. «Si pianifica molto di più a breve. La visibilità si ferma a fine ottobre, inizio novembre» spiega Vittorio Bonori, amministratore delegato del centro media ZenithOptimedia. Il manager però esclude uno nuovo choc entro fine anno: «Il 2008 è già stato caratterizzato da due rallentamenti violenti, in coincidenza delle trimestrali di giugno e settembre». Tradotto il 2009, quando verranno chiusi i bilanci di quest'anno, resta per tutti un punto interrogativo. E anche Cappon - nella lettera - aggiunge: «L'impatto potrebbe non essere dissimile da quello verificatosi successivamente agli attentati dell'11 settembre 2001».

Giuliano Balestrieri
per "Il Sole 24 Ore"