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Sharp, non solo cristalli liquidi, ma energia pulita

News inserita da: Simone Rossi (Satred)

Fonte: Il Sole 24 Ore

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HiTech

SharpIl nome di Sharp è associato dal pubblico alla produzione di schermi LCD, ma pochi sanno che questa tecnologia è molto affine a quella dei pannelli solari fotovoltaici. E infatti Sharp è uno dei primi produttori mondiali delle fonti di energia che vanno per la maggiore tra chi cerca nuove risorse energetiche.

Grazie a queste sinergie Sharp ha annunciato la realizzazione nella città di Sakai (Osaka) di un moderno impianto che abbina nel medesimo sito la produzione in serie di schermi LCD e quella di pannelli fotovoltaici a film sottile.

L'obiettivo è quello di creare la "fabbrica del 21° secolo" che comprenderà non solo tutte le infrastrutture e le installazioni tecnologicamente più avanzate, ma ospiterà pure diverse aziende fornitrici di materie prime necessarie alla produzione in modo da creare un vero polo produttivo.

L'obiettivo ecologico è doppio: da un lato si ottiene l'integrazione di tutte le aziende coinvolte per ottimizzare i tempi della produzione, dall'altro una consistente parte dell'energia necessaria a far funzionare gli impianti sarà prodotta proprio dagli stessi pannelli fotovoltaici che ricopriranno buon parte del tetto dello stabilimento.

Una vera lezione di ecologia made in Japan verso il "nemico" cinese che è molto meno attento a questi aspetti della produzione. L'impianto sarà integrato anche con lo stabilimento di Kameyama, dove attualmente si producono gli schermi LCD Sharp.

Le sinergie produttive delle due tecnologie sono molto più forti di quanto si pensi. Infatti gli schermi LCD e i pannelli fotovoltaici usano le stesse tecnologie thin-film, condividendo macchine e materie prime. Inoltre, l'applicazione delle tecnologie LCD ai pannelli fotovoltaici a film sottile ne comporterà una migliore efficienza.

In tema di televisori Sharp punta tutte le sue carte sui grandi formati con schermi Full HD, parliamo di modelli con dimensioni di 46 pollici e oltre, dove la tecnologia non è alla portata di tutti e i margini di guadagno sono ancora interessanti.

Non per nulla il nuovo stabilimento per la produzione di schermi LCD sarà il primo nel mondo ad usare il substrato di vetro della decima generazione, il più grande esistente (2,85 mm x 3,05 mm), con un incremento del 60% rispetto alla generazione attualmente in uso. Con questo tipo di vetro è possibile produrre sei schermi LCD da 60 pollici, oppure otto da 50 pollici, oppure ancora 15 da 40 pollici.

Per invogliare all'acquisto dei maxi televisori Sharp ha lavorato anche su altri aspetti che riducono l'impatto in casa di un oggetto così grande: i pannelli sono stati ridotti nello spessore sino a scendere a soli 2 centimetri mentre le cornici sono state ridotte allo stretto necessario per bordare il pannello creando un effetto tutto schermo.

Tuttavia sarà comunque difficile imporre queste dimensioni in Italia, dove spesso non esiste la distanza di visione necessaria per poter usufruire dell'alta definizione. Dal punto di vista tecnico Sharp punta anche sui pannelli Full HD compatibili 1.080p e 24p, cioè lo standard ideale per le vere immagini in alta definizione disponibili, quelle di un lettore di dischi Blu-ray. In ossequio alle nuove direttive governative in tema di incentivi quasi tutti i modelli sono dotati di decoder per la tv digitale terrestre, sperando che le emittenti tv concludano la diffusione di questi segnali su tutto il territorio nazionale.

Infatti guardare un segnale tv analogico su uno schermo da 60 pollici vuol dire solo vedere male e sprecare molto denaro Interessante la serie HD1, che prevede modelli da 46 (4199?) e 52 pollici (5199?) dotati anche di decoder per le trasmissioni via satellite gratuite (quindi escluso Sky) e con hard disk interno da 160 GB per le registrazioni, un altro elemento molto utile per seguire i programmi preferiti quando si desidera.

In tema di lettori Blu-ray Sharp ha scelto una strada molto corretta: il suo unico modello BD-HP20 costa 499 euro, è già disponibile nei negozi e soprattutto è interamente realizzato da Sharp, senza dover contare sull'aiuto dei concorrenti.

L'apparecchio ha una linea molto compatta e sottile, l'uscita HDMI 1.3 prevede un percorso interattivo preferenziale verso i tv Sharp (chiamato Aquos link), fornisce immagini a 24 frame per secondo per avere la migliore qualità con i televisori predisposti, è già dotato di decoder audio interni per le nuove colonne sonore Dolby True HD e dts fino a 7.1 canali (per poter essere usato anche con amplificatori home theater non predisposti) e si avvia in 10 secondi: un tempo record per la categoria.

Roberto Faggiano
per "Il Sole 24 Ore"

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