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Alberto Contri: 'RaiNet, risorsa per Viale Mazzini'

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Fonte: Italia Oggi

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Internet e Tv

Rai NetRainet, record di accessi sul web nel 2007, con 840 milioni di pagine viste e 23 milioni di video erogati nell'anno appena finito.

Alberto Contri, amministratore delegato di Rainet, complimenti...
"Un risultato sempre in crescita da quando l'ho presa in gestione nell'inizio del 2003. Sono contento per due motivi, il primo perché significa che avevo ragione quando ero consigliere Rai dal '98 al '02 e avevo la delega sui nuovi media da lanciare, il secondo perché è un ottimo risultato centrato nonostante le risorse investite siano irrisibili, solo lo 0,2% del bilancio del gruppo. In questo periodo tutti parlano di meritocrazia e noi siamo un esempio se guardiamo il rapporto costi-benefici, gigantesco se confrontato con le altre attività dell'azienda. Inoltre mai una protesta sul portale. Mai un'accusa di non svolgere il pluralismo. Tra l'altro hanno provato a coinvolgerci nella polemica della telefonata di Sacca, quando in realtà sul web c'è finita perché stava nel sito della trasmissione di Santoro"

Come si spiega questo successo?
"II successo è dovuto al fatto che siamo riusciti a estrapolare quei contenuti più graditi per il pubblico giovane. Infatti è importante considerare che il pubblico di internet è complementare a quello della tv. Lì ci sono gli over 55, qui le fasce vanno dai 18 ai 44 anni. Abbiamo accelerato la possibilità dei contenitori video, delle clip fatte con la grammatica giusta per il web. Dal presente al passato con le teche, gli ultimi show di Grillo in tv, intere puntate della riuscitissima trasmissione fatta sul satellite da Lino Patruno su jazz e blues, video clip, raccolte, Spazio 1999, spezzoni di cose correnti, il tutto sugli indirizzi di www.rai.it e www.rai.tv"

Dunque la Rai i giovani li conquista su internet?
"Assolutamente sì. In alcuni casi suggeriamo noi stessi le trasmissioni alle reti, come è accaduto con il reality Music Farm, con il quale si è registrato per la rete un 2 per cento in più, dovuto al concorso sul sito. Abbiamo fatto accordi con Google e Youtube, il tutto con una fatica immensa dovuta alla scarsa promozione fatta dalla Rai, l'unico interessato è stato Riotta che ha messo in grande l'indirizzo del sito. Il web l'azienda l'ha un po' tollerato e ora che se lo ritrovano bello e buono qualcuno vorrebbe anche togliercelo, proprio ora che funziona".

Il piano di Cappon vi vuole ai primissimi posti...
"La verità è che noi lo siamo già. Se andiamo a vedere la categoria riservata agli editori siamo al quarto posto, dopo Repubblica, il Corriere e Mediaset".

Ma come, si è parlato di grandi ritardi in classifica...
"Come uscita non è stata molto elegante. In considerazione si è preso un dato di agosto che ci ha visto al 20°  posto, ma tra i primi 15 ci sono tutti portali istituzionali e di ricerca. Su internet i contatti contano. Se si tiene conto di Google e gli altri motori di ricerca tra i primi 4 non ci saremo mai, perché ci sono portali fortissimi ma non concorrenti. Togliendo questi tra i primi quattro ci siamo noi, preceduti solo da Repubblica, il Corriere, Mediaset per soli 400.000 contatti in più che sono pochissimi se si considera che sono oltre 5 milioni gli utenti di ogni mese. Con l'aggravante che le nostre risorse che sono quelle che sono. Gli altri hanno tanti giornalisti e noi con quattro noccioline abbiamo centrato il risultato. Quindi non si può dire che l'attuale prodotto è scadente e va fatto in maniera diversa, semmai secondo me quello che c'è invece da fare me è potenziare l'attuale struttura"

Quindi l'ennesima dimostrazione della scarsa preparazione in materia. Ma passiamo all'accordo RaiNet/Nokia.
"I nuovi telefonini sul mercato permettono di navigare su internet e quindi i nostri contenuti possono essere veicolati sui cellulari facendo aumentare la visibilità del nostro portale. Quindi nel menù del navigatore satellitare Nokia si troverà anche il portale della Rai"

Che anno sarà il 2008 per la Rai?
"Molto interessante per la web tv, difficile per l'intero mondo dei mass media perché gli investimenti pubblicitari cominciano a far fatica nel confrontarsi con un pubblico molto anziano e allora guardano altrove".

I tagli previsti dal piano Cappon che effetto avranno sull'azienda?
"Non so. Mi sembra che il cda debba fare ulteriori considerazioni. Ci sarebbe da tagliare in alcuni punti e investire in altri. Secondo me sul web va investito, ma confermando il buono che si è fatto, in altri settori forse c'è un po' di grasso da smaltire".

Cosa bisogna fare per ridurre sensibilmente i partiti dalla Rai?
"Lo si dice a parole ma nei fatti non lo si fa."

Lei ha avuto pressioni quando era un componente del cda?
"Devo dire che ai tempi miei ne ho ricevuto poche perche hanno capito che ero orientato a premiare i meriti. Purtroppo la politica preferisce avere persone meno capaci ma piùi disponibili per avere terreno fertile".

E adesso ha pressioni?
"Con pochi quattrini nessuno si è interessato a noi, tuttavia ora che all'orizzonte potrebbe esserci qualche investimento ecco che nascono gli appetiti, in verità più interni che esterni. Si mira a sfilarci il giocattolo, ma lotteremo per difendere un lavoro ben fatto." 

Il libro nero di Loris Mazzetti l'ha letto?
"L'ho sfogliato. Su una vicenda c'è una querela in corso. Ho trovato tutto da ridere, osservazioni e valutazioni modeste, un giorno che si potrà dire tutta la verità certa gente si vergognerà davvero"

Lui che verità ha detto?
"Non c'è nessuna verità. Mi vien da ridere. Se uno ti sfida a duello dovrebbe scegliere l'arma e il territorio a lui più favorevole. La tesi del complotto generale non regge se una persona si è dimessa... C'è troppa autodefinizione di essere rappresentanti del servizio pubblico, quando si sa bene che certe persone sono vissute all'ombra di Enzo Biagi. Che altro hanno fatto?"

I palinsesti tutti uguali, il calo di ascolti di alcune trasmissioni, di chi è la colpa? Dei direttori o del cda?
"Se lei si legge le mie vecchie interviste del '98-'99 dicevo: stiamo attenti, la Rai sta diventando una tv commerciale di serie B, stiamo attenti, dobbiamo avere una seconda serata e terza serata. Osservazioni fatte da consigliere Rai Quando si stiracchia la prima serata per poter dire abbiamo vinto gli ascolti, in realtà gli inserzionisti si perdono, perché loro cercano il pubblico in maniera mirata. Un computer da 3000 euro lo si può mettere in una trasmissione delle 23 e non in quella della signora Maria delle 20 e 30: se stiracchio il programma mi perdo anche queste opportunità".

Questo errore però permette al web di fare più ascolti?
"Sì, perché il giovane o il professionista che torna a casa si vede l'ultimo tg, si sceglie le trasmissioni che vuole, si fa il suo palinsesto. Noi stiamo mettendo tutto quello che era penalizzato dagli orari. Per esempio Palcoscenico, con le sue chicche di musica che vanno in onda alle 2, noi lo mettiamo, così uno se lo vede a qualsiasi ora."

Non si comprano troppi format dall'estero, penalizzando le risorse interne?
"In questi ultimi anni in tv c'è stato un degrado facilitato dal duopolio, gli autori hanno inventato poco, molto si è comprato da fuori. Adesso la fatica sta nel ritrovare lo spettatore perduto. E questo lo dico come studioso di tv e non da ad di RaiNet."

Marco Castoro
per "Italia Oggi"

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      lunedì, 21 maggio 2012
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      mercoledì, 08 febbraio 2012