BSkyB, il colosso televisivo satellitare digitale che fa capo alla famiglia Murdoch, potrebbe trovarsi costretto a vendere la quota del 17,9% che ha accumulato nel network televisivo commerciale terrestre Itv.
Nel rapporto seguito a una prima inchiesta preliminare, la Commissione per la concorrenza, l'antitrust britannico, ha messo in chiaro che la partecipazione «è restrittiva sul fronte della competizione».
La Commissione ha rilevato che «la quota che possiede BSkyB la rende di gran lunga il maggiore azionista di Itv» e che «come operatore nella Tv a pagamento, BSkyB risente della concorrenza dal settore digitale terrestre, di cui Itv è una componente essenziale».
Di conseguenza, afferma la commissione, «BSkyB si trova nella condizione di avere sia la capacità sia l'incentivo di indebolire Itv o di impedirle di prendere delle misure che minaccino i propri interessi».
Conclusione: l'acquisizione della quota di Itv da parte di BskyB «è contro il pubblico interesse». BSkyB ha fatto sapere ieri « di essere in continua discussione con la Commissione sull'argomento». Itv, da parte sua, ha accolto positivamente il risultato dell'inchiesta.
La Commissione invierà ora le proprie conclusioni al ministro dell'Industria, John Hutton, che prenderà una decisione. Fonti della Commissione hanno ieri lasciato chiaramente intendere che, in casi analoghi, in passato, ai compratori è stato chiesto di ridurre la partecipazione al di sotto del 15% o del 10 per cento.
BSkyB, che fa capo alla News Corp di Rupert Murdoch ed è guidata dal figlio James, ha comprato con un raid fulmineo nel 2006 la quota di Itv con la scusa di compiere un buon investimento. La mossa seguiva però il tentativo di acquisizione di Itv da parte della rivale Virgin Media, il colosso della tv via cavo e delle comunicazioni in cui Richard Branson detiene una significativa partecipazione.
Molti, nel mondo dei media, hanno visto nella mossa di Murdoch una manovra difensiva volta a bloccare le ambizioni del gruppo rivale. Da allora, peraltro, Virgin Media ha continuato a perdere velocità, mentre alla guida di Itv è andato Michael Grade, che ha lanciato un robusto piano editoriale volto a garantire l'indipendenza della società.
Per Murdoch è dunque diventato più difficile "influenzare" Itv, mentre alcuni esperti vedono di buon occhio un rilancio dell'ipotesi di una fusione tra Virgin e Itv. Anche se pochi pensano sia realizzabile data la crisi di liquidità sui mercati che scoraggia le acquisizioni che ricorrono allaleva del debito.
Marco Niadia
per "Il Sole 24 Ore"