LaTona (Sitcom): 'Cominciano le paure per il monopolio Sky'
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: La Repubblica - Affari e Finanza
I viaggi hanno portato fortuna a Sitcom, che con il canale tematico Marco Polo è partita nel 1997 e quest'anno festeggia il decennale con una fitta serie di serie di reti satellitari e anche con prodotti editoriali, dvd, mensili, libri e guide gastronomiche.
Dal settembre scorso, Sitcom sperimenta il digitale terrestre con il canale SitcomUNO, una televisione generalista di impronta femminile, trasmesso nel multiplex di Telecom Italia Media Broadcasting. «Questi dieci anni sembrano un secolo per quanto è cambiato lo scenario televisivo, sia dal punto di vista del mercato sia dal punto di vista tecnologico», dice spegnendo le candeline l?amministratore delegato del gruppo, Valter La Tona.
«Alla fine degli anni '90 la decisione di fare canali televisivi satellitari, iniziando praticamente da zero, fu assolutamente azzardata. Dopo l?inizio delle trasmissioni di Marcopolo, abbiamo varato INN, un canale all news, ed entrambi entrarono nella piattaforma di Tele+».
Il boom arriva nel 2000, quando Sitcom lancia free on air Nuvolari, la tv dedicata ai motori, poi Alice, cucina e casa, infine Leonardo, canale di moda e arte. Quando arrivò Sky, tutti e quattro i canali entrarono nella piattaforma.
La crescita di Sitcom ha accompagnato una nuova epoca della tv a pagamento, ed è iniziato osserva La Tona «un regime di monopolio che delinea il presente e un futuro di massima della tv in Italia, e non solo dal punto di vista degli assetti del mercato, ma dei contenuti».
I palinsesti sono cambiati: per l'amministratore delegato di Sitcom, i programmi rischiano di avere un'unica impronta, come se la televisione si stesse globalizzando. «Il documentario prodotto per la tv inglese è destinato passare sugli schermi di tutto il mondo, e dovrà soddisfare culture, storie e gusti televisivi diversi. La nostra forza è l'autoproduzione: il 90% di ciò che trasmettiamo è realizzato con risorse interne. Sono format dedicati ad un pubblico italiano, appassionato del meglio del nostro Paese: dal territorio al buon cibo, dal design alla moda, dai motori ai viaggi»
Il serial americano, dice La Tona, seppur bello e originale, non può costituire l'unico piatto del menù della televisione in Italia: «Si può e si deve sperimentare in Italia, non solo nella documentaristica. Noi ci stiamo provando, lo facciamo da 10 anni. Questo decennio di produzione italiana ci ha fatto crescere produttivamente e televisivamente, e i risultati ci danno ragione».
Savina Maria Confaloni
per "La Repubblica - Affari e Finanza"
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