La serie B nel mercato televisivo dello sport in generale dove si colloca?
?Qui bisogna analizzare due aspetti. Il primo è l?evidenza che ci troviamo in un mercato dove pochi interlocutori comprano. E? un vero e proprio monopolio. Mediaset e Rai, infatti, comprano altri eventi tralasciando il campionato. Ci troviamo, quindi, in un mercato imperfetto dove il potere è su chi fa la domanda. Il secondo aspetto, invece, è la valutazione di quanto possa interessare l?evento. Per le pay per view la vendita del prodotto avviene attraverso gli abbonati ed è evidente che ci si basa su quanti abbonati potenzialmente possano vedere la B?.
La serie B vale i soldi che chiede?
?Per questo possiamo fare solo un?analisi oggettiva tra valore e prezzo. Il valore è stimato da un esperto, mentre il prezzo è il pagato corrispettivo del cliente al fornitore. Bisogna capire quante siano le persone che vogliano queste cose. I network che vogliono la serie B non sono molti?.
Per le serie B estere la questione è differente. In Inghilterra ad esempio.
?Alla base ci sono ragionamenti diversi. In Inghilterra esiste una lega che racchiude tutte le serie inferiori. C'è stata una presa d?atto sul fatto che la Championship fosse un prodotto diverso dalla Premier League. Quindi questo prodotto si promuove con altre logiche, offrendolo sul territorio in modo diverso. Questo in Italia non si è ancora presentato. La serie B italiana non ha ancora maturato l?idea di essere un prodotto diverso. Non si può fare, quindi, un paragone perché non hanno lo stesso mercato televisivo e la stessa offerta?.
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Salvatore Riggio
per "Datasport"
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