Non c'è cosa peggiore di un opinionista che ragiona ancora da calciatore. Sentite che disamina tecnica fa Massimo Mauro (Sky) sul rigore di Dainelli su Pozzi: «Bisogna fare i complimenti al difensore perché ha fatto un fallo intelligente e non si è fatto scoprire dall'arbitro ».
Persino Ilaria D'Amico, non propriamente una moviolista, si rende conto dell'assurdità ma lui continua.
E quando arriva Malesani, a chiedere almeno un po' di comprensione, invece di difenderlo lo attacca, senza fra l'altro capire appieno di cosa si lamenti il tecnico dell'Empoli, e cioè che i torti subiti dalle piccole vengano evidenziati meno rispetto a quelli ricevuti dalle grandi. Malesani, a un certo punto, vorrebbe andarsene, dà del «fazioso» a Mauro, va in confusione anche lessicale («mi tarpi la bocca») ma è difficile dargli torto.
Ti fregano un rigore, si complimentano con chi ti ha derubato e pretendono anche che tu te ne stia zitto. Non crediamo che gli abbonati Sky si aspettino questo. C'era un rigore? Lo si dica, ed è giusto, per questo, non imbastire processi ma nemmeno va bene dare di gomito al furbastro che se l'è cavata. Sono cose che andavano bene, quando Mauro giocava, negli spogliatoi dopo una partita, non in una trasmissione tv dove, non lo si dimentichi, uno paga aspettandosi commenti di ben altro livello.
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PRESIDENTI Finalmente una schiarita nei rapporti fra Aurelio De Laurentiis, e Paolo Bargiggia, conduttore di «Domenica stadio», due volte piantato in asso in trasmissione dal torrenziale presidente del Napoli. Stavolta l'intervista del produttore cinematografico sembra assicurata, come annunciato a inizio programma e i tifosi partenopei non aspettano altro, per sapere che fine farà Reja. Passano dieci minuti, niente.
Passano venti minuti, niente. Passa tutto il programma, niente. Bisognava passare le Alpi, De Laurentiis era in Svizzera. Da un presidente del Napoli a un ex presidente del Napoli, così, sull'emittente campana «Tele A», Roberto Fiore su Iezzo: «Abbiamo avuto un portiere, l'anno scorso, che ha fatto parate eccezionalissime» La chicca finale ce la regalano le telecamere di Sky. C'è chi segna e grida la sua gioia al mondo, o piange, o urla il nome di suo figlio, della mamma o dell'amata. Ci fu Filippide che addirittura morì, dopo aver annunciato agli ateniesi il trionfo di Maratona.
Al presidente del Cagliari Cellino la vittoria ottenuta nel recupero ispira un aggettivo ispirato alla più schietta fratellanza, espresso a tutta voce urbe et orbi in uno slancio di puro evangelismo: «Bastardi». Ignoriamo a chi si rivolgesse ma ha qualche importanza?
LA PREGHIERA - A Bruno Longhi, giornalista Mediaset. No. «Pato paperino rossonero» no
LA FRASE DEL MESE - Tutto il calcio minuto per minuto, Radio Rai, sabato 19 gennaio: «La punizione del Lecce ha sfiorato l'incrocio dei pali di due metri»
SILENZIO STAMPA - Adriano Galliani a proposito del silenzio stampa. «Non parlo dell'Inter, io mi limito a segnalare ai miei giocatori che Ancelotti quando giocava da noi, dall'87 al '92, guadagnava 300 mila euro all'anno, adesso 4-5 milioni grazie alle televisioni. Che sia Sky a mettere le clausole». Chiaro il messaggio: visto che le tv sganciano i soldi, i calciatori sono obbligati a parlare con loro. I giornalisti della carta stampata o della radio si arrangino.
Vincenzo Cito
per "La Gazzetta dello Sport"