Maxischermi al San Paolo per Genoa-Napoli? Probabilmente sì, ma nulla è deciso ancora. Se n'è discusso a lungo ieri in prefettura a Napoli con l'assessore Ponticelli, ma c'è un problema: i diritti televisivi. Il Napoli non c'entra e non era neppure alla riunione.
Poiché si gioca a Genova, infatti, i diritti sono regolati dal contratto che lega il Genoa a Sky e a Mediaset Premium.
In pratica il Genoa dovrebbe chiedere (soprattutto a Sky) una deroga al contratto e poi la Lega dovrebbe dare l'autorizzazione. Cosa, questa, già negata alla Roma quando il club giallorosso propose l'installazione di mari-schermi all'Olimpico in occasione del match con l'Inter. Fumata grigia, dunque. Se ne riparlerà oggi, ma il prefetto Pansa è fermamente intenzionato - e lo farà oggi - a chiedere la diretta alla Rai e, al Comune, la installazione di un maxischermo al San Paolo.
Una iniziativa che non piace a Sky. Tullio Camiglieri, responsabile delle relazioni esterne, dice che: «Sarebbe una sòrta di esproprio. Bisogna aver rispetto - afferma - per chi ha fatto degli investimenti. Si potrebbe trovare un'altra soluzione: la partita è visibile in centinaia e centinaia di locali pubblici e noi saremmo pronti a far pubblicare nomi ed indirizzi».
Una vicenda seguita con attenzione anche dal ministero dell'Interno, dove ieri c'è stato un incontro preliminare dell'Osservatorio che si riunirà oggi per le decisioni. Per il match di domenica, comunque, è stato già escluso il «rischio 3». Per l'Osservatorio domenica a Marassi i tifosi napoletani saranno tra i quattro e i cinquemila e saranno presentì anche nei settori non riservati agli ospiti.
Una contiguità di tifo che il gemellagio tra le due tifoserie non rende impossibile, ma che pretenderà comunque l'attenzione degli uomini in divisa. A Genova - e questo è rassicurante - non dovrebbero arrivare napoletani sprovvisti di biglietto.
Gli ultimi sono andati a ruba ieri in mattinata. In tre ore, dalle nove alle dodici, vénduti ai botteghini tutti i 2.067 tagliandi a disposizione. Pochi, però, per accontentare tutti quanti erano in fila sotto il sole già dall'alba e alcuni addirittura sin dalla sera prima. E infatti un migliaio di tifosi dopo quella lunga attesa se n'è andato via deluso.
Tre i botteghini di fronte ai quali già alle sette del mattino c'erano tremila e più cacciatori di biglietti. E non sono mancati i momenti di tensione. Soprattutto quando, impossibilitati ad ottenere una prelazione sull'acquisto dei tagliandi, alcuni gruppi del tifo organizzato hanno praticamente preteso tutto per loro il botteghino uno e anche parte del botteghino tre. Chi non apparteneva ai gruppi, senza mezzi termini, è stato «invitato» a far la fila altrove.
Di qui proteste e spintoni, ma per fortuna nulla di più grave. Anche se grave resta la prepotenza per chi l'ha subita e anche denunciata. Colti da malore per lo stress, il caldo e la lunga attesa, per alcuni tifosi è stato anche necessario l'intervento del 118.
E code, tensioni e persino risse a Genova dove sono stati presi d'assalto i punti vendita, quattro appena, per smaltire l'ultima scòrta di tagliandi: ottomila, finiti presto nelle mani dei tifosi. E alcuni anche in quelle dei bagarini. Bagarini napoletani, fermati e identificati dalla polizia.
Francesco Marolda
per "Il Mattino"