Domenica 14 ottobre alle 21:30, su RaiTre, prende il via la nuova stagione di Report, il programma di approfondimento della terza rete Rai condotto come sempre da Milena Gabanelli. Nella prima puntata sotto i riflettori le attività finanziarie e i problemi che possono derivare da una cattiva gestione delle stesse.
"IL BANCO VINCE SEMPRE" a cura di Stefania Rimini:
Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si inventano operazioni di finanza strutturata. E così si spostano i debiti in là nel tempo e se li ritroveranno le giunte future.
Questi scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni ?swap?.
Gli ?swap? fanno parte della famiglia dei derivati (la stessa dei mutui subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. Sono strumenti complessi e rischiosi, dove chi ne sa di più lucra profitti abnormi, e chi ne sa di meno perde tutto.
Pare che in Italia non si possa vivere senza i derivati perché non hanno lasciato fuori nessuno, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dalla lavanderia, al policlinico, all?istituto delle suore. Sono almeno 30 mila le imprese private coinvolte, e 900 gli enti pubblici che ci stanno rimettendo centinaia di milioni.
Siccome però nel caso degli enti pubblici passano per perdite potenziali, non vengono scritte da nessuna parte, e rimangono debiti fantasma.Per esempio all?azienda dell?Acquedotto Pugliese, di proprietà della Regione, le banche hanno fatto assumere un rischio così elevato che i cittadini pugliesi rischiano un domani di restare senza i soldi per riparare le tubature.
"IL BANCO VINCE SEMPRE" a cura di Stefania Rimini:
Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si inventano operazioni di finanza strutturata. E così si spostano i debiti in là nel tempo e se li ritroveranno le giunte future.
Questi scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni ?swap?.
Gli ?swap? fanno parte della famiglia dei derivati (la stessa dei mutui subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. Sono strumenti complessi e rischiosi, dove chi ne sa di più lucra profitti abnormi, e chi ne sa di meno perde tutto.
Pare che in Italia non si possa vivere senza i derivati perché non hanno lasciato fuori nessuno, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dalla lavanderia, al policlinico, all?istituto delle suore. Sono almeno 30 mila le imprese private coinvolte, e 900 gli enti pubblici che ci stanno rimettendo centinaia di milioni.
Siccome però nel caso degli enti pubblici passano per perdite potenziali, non vengono scritte da nessuna parte, e rimangono debiti fantasma.Per esempio all?azienda dell?Acquedotto Pugliese, di proprietà della Regione, le banche hanno fatto assumere un rischio così elevato che i cittadini pugliesi rischiano un domani di restare senza i soldi per riparare le tubature.