Per il momento è una vittoria i punti. Ma il baronetto Branson, classe 1950, una fortuna stimata 4 e passa miliardi di sterline, ha bisogno dei canali e dei diritti sul calcio di Itv e non starà con le mani in mano. Come Murdoch, ha la lotta nel sangue.
Dislessico e studente mediocre, Branson cominciò a raggranellare i primi soldi a 13 anni piantando e vendendo alberi di Natale per emigrare a 16 anni dal Surrey a Londra, dove la sua rivista «Student» divenne subito un caso nazionale. A 20 anni batteva l'Inghilterra alla ricerca di dischi fuori mercato e cassette da rivendere scontati nei negozi Virgin Records, nel '72 la sua etichetta musicale - che cederà nel '92 alla Emi - lanciava avanguardie che nessuno voleva (Sex Pistols).
Da allora non si è mai fermato e, sulla soglia del 2000, aveva già allargato l'impero ai viaggi aerei e alla telefonia (Virgin Mobile). Nel 2004 ha creato Galactic, che porterà la gente in giro per lo spazio, e Virgin Health Bank (cassaforte dei cordoni ombelicali). Folgorato da Al Gore ha promesso 25 milioni di dollari a chi risolverà il problema dei gas nocivi e intanto continua a sfidare nuovi record con la traversata dell'Atlantico in aerostato.
A 58 anni, una moglie e due figli, Holly (25 anni) e Sam (21), consapevole di non essere più un giovanotto ha promosso con Nelson Mandela il gruppo di discussione «The Elders» (Gli, Anziani). Ma proprio in questi giorni sta tentando di comprare la Northern Rock, banca in difficoltà. Quest'uomo, quando mai dormirà?
Valeria Sacchi
per "La Stampa"
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