Frizzi cambia i pacchi con le 'identit': a gennaio ritornano 'I soliti ignoti'
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Tempo
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Televisione
Fabrizio Frizzi svela i suoi prossimi progetti e dà il suo parere sulla differenza tra indice d'ascolto e indice di gradimento. «L'indice è il termometro del successo di una trasmissione. Il mio obiettivo è non abbassare mai il livello d'ascolto di "Cominciamo bene". La ricerca della qualità contro risse e pietismo».
Qual è la tv moderna e la tv obsoleta?
«La tv moderna è calda di idee, professionalità e partecipazione emotiva, come l'ultimo festival di Sanremo. Pippo Baudo, deus ex machina della manifestazione, si rifaceva alla gara del '95: un meccanismo riadattato ai nostri tempi. La tv obsoleta è invece quella che non si rinnova mai».
Come si lavora in un'azienda come la Rai?
«Nel '92 rifiutai un contratto principesco con Mediaset. La Rai è stata la mia mamma, al 90%. Poche volte è stata matrigna ostacolando le mie passioni».
Una persona che ammira particolarmente in tv.
«È il Baudo di oggi che sembra il Baudo degli anni Ottanta. Pippo ora si diverte e ha più capacità di sdrammatizzare».
Quale è stato il programma più complicato da realizzare?
«"Scommettiamo che", di Michele Guardi: cinque giorni lavorativi faticosi fino a tarda notte. Guardì sul lavoro è un uomo duro e leale, al di fuori è una persona preziosa che sento assiduamente».
Da gennaio le "identità nascoste" sostituiranno i pacchi di "Affari tuoi". Frizzi al posto di Insinna?
«Così si dice. "I soliti ignoti" è stata un'impresa estiva di cui vado fiero. Spero di tornare presto alla rete ammiraglia di viale Mazzini».
Qual è la tv moderna e la tv obsoleta?
«La tv moderna è calda di idee, professionalità e partecipazione emotiva, come l'ultimo festival di Sanremo. Pippo Baudo, deus ex machina della manifestazione, si rifaceva alla gara del '95: un meccanismo riadattato ai nostri tempi. La tv obsoleta è invece quella che non si rinnova mai».
Come si lavora in un'azienda come la Rai?
«Nel '92 rifiutai un contratto principesco con Mediaset. La Rai è stata la mia mamma, al 90%. Poche volte è stata matrigna ostacolando le mie passioni».
Una persona che ammira particolarmente in tv.
«È il Baudo di oggi che sembra il Baudo degli anni Ottanta. Pippo ora si diverte e ha più capacità di sdrammatizzare».
Quale è stato il programma più complicato da realizzare?
«"Scommettiamo che", di Michele Guardi: cinque giorni lavorativi faticosi fino a tarda notte. Guardì sul lavoro è un uomo duro e leale, al di fuori è una persona preziosa che sento assiduamente».
Da gennaio le "identità nascoste" sostituiranno i pacchi di "Affari tuoi". Frizzi al posto di Insinna?
«Così si dice. "I soliti ignoti" è stata un'impresa estiva di cui vado fiero. Spero di tornare presto alla rete ammiraglia di viale Mazzini».
Tommaso Gandino
per "Il Tempo"
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