Tv curiosa: ma la canna in tribuna pu andare in tv?
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Corriere della Sera
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Televisione
Ieri, nell?intervallo di Lazio-Genoa, le telecamere ci hanno regalato un singolare quadretto. Sugli spalti, alcuni ragazzi ammazzavano il tempo in maniera stupefacente: si facevano allegramente uno spinello. In particolare una ragazzina si «rollava una canna». Con la spensieratezza dei suoi anni. Con l?incoscienza della morale del gruppo.
Una scenetta insolita, anche se piuttosto imbarazzante. Tanto che il telecronista, appena si è accorto dell?accaduto, ha invitato la regia a cambiare inquadratura. La sequenza era del tutto casuale: spesso, durante l?intervallo o nel corso della partita, la regia cerca immagini «di colore» in grado di ravvivare il racconto. Come un retino che cattura le farfalle più variopinte. Adesso però ci chiediamo: è legittimo mandare in onda quelle immagini? Mettiamo che i genitori della ragazzina fossero in quel momento davanti al televisore, cosa avranno provato? Che giustificazioni avrà poi addotto la figlioletta? Insomma, è giusto o non è giusto riprendere a loro insaputa gli spettatori di uno stadio?
Il buon senso suggerisce che sì, è giusto. Ogni spettatore di serie A sa che in uno stadio ci sono molte telecamere in funzione e non è difficile incappare nella rete: il pubblico fa parte dello spettacolo. D?altro canto, però, la legge sulla privacy non è chiara e spesso si generano equivoci. Tempo fa, quando è circolata una famosa immagine che ritraeva Silvio Sircana in uno scambio di idee stradali, il Garante della privacy è subito intervenuto per annunciare norme restrittive sulla «diffusione di notizie che non hanno interesse pubblico». Certo, c?era di mezzo un politico. Qualcuno, però, aspetta ancora dal Garante una risposta: è giusto mandare in onda una telefonata privata carpita con inganno? L?unica cosa che ora ci preme è che l?incauta ragazzina faccia tesoro dell?accaduto: il fumo fa male.
Una scenetta insolita, anche se piuttosto imbarazzante. Tanto che il telecronista, appena si è accorto dell?accaduto, ha invitato la regia a cambiare inquadratura. La sequenza era del tutto casuale: spesso, durante l?intervallo o nel corso della partita, la regia cerca immagini «di colore» in grado di ravvivare il racconto. Come un retino che cattura le farfalle più variopinte. Adesso però ci chiediamo: è legittimo mandare in onda quelle immagini? Mettiamo che i genitori della ragazzina fossero in quel momento davanti al televisore, cosa avranno provato? Che giustificazioni avrà poi addotto la figlioletta? Insomma, è giusto o non è giusto riprendere a loro insaputa gli spettatori di uno stadio?
Il buon senso suggerisce che sì, è giusto. Ogni spettatore di serie A sa che in uno stadio ci sono molte telecamere in funzione e non è difficile incappare nella rete: il pubblico fa parte dello spettacolo. D?altro canto, però, la legge sulla privacy non è chiara e spesso si generano equivoci. Tempo fa, quando è circolata una famosa immagine che ritraeva Silvio Sircana in uno scambio di idee stradali, il Garante della privacy è subito intervenuto per annunciare norme restrittive sulla «diffusione di notizie che non hanno interesse pubblico». Certo, c?era di mezzo un politico. Qualcuno, però, aspetta ancora dal Garante una risposta: è giusto mandare in onda una telefonata privata carpita con inganno? L?unica cosa che ora ci preme è che l?incauta ragazzina faccia tesoro dell?accaduto: il fumo fa male.
Aldo Grasso
per "Il Corriere della Sera"
per "Il Corriere della Sera"
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