Striscia: Pupo paga il debito a Morandi e su di loro nemmeno una nuvola
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Il Corriere della Sera
Si sa, i giocatori amano i colpi di scena. Così Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, per saldare un vecchio debito con Gianni Morandi, ha scelto le luci della ribalta. Il cantante bolognese sabato sera a Milano, al teatro tenda: ultima tappa nella capitale lombarda della sua tournée. In prima fila siede Pupo. Durante l'intervallo va a salutare Morandi. Il quale poi a metà del secondo tempo invita l'amico a salire sul palco.
Chiacchiere, canzoni, ricordi. Fino a quando Ghinazzi si fa serio e dice: "Ho una soprpresa per te. Tu non ami queste cose ma sento di doverlo fare". Gianni non capisce, non s'immagina, non sa. Pupo si rivolge al pubblico: "Quest'uomo è speciale. Anni fa mi ha salvato prestandomi dei soldi e non me li ha mai chiesti indietro. E' la persona più generosa che esista". Sta parlando di un episodio che risale agli Anni '80: è in crisi, non vende dischi, il gioco d'azzardo ha preso il sopravvento. In una sola sera, a Saint Vincent perde 130 milioni (di lire). E' disperato. Gianni lo aiuta. Così, sul palco davanti all'amico estrae dalla tasca un assegno (dal valore di 100mila euro) e lo dà a Gianni. Morandi è imbarazzato. "Non dovevi Enzo, ci avevo messo da tempo una pietra sopra" ribadisce Morandi. "Ma io no - replica Pupo -. La vita mi ha dato un'altra chance e il tuo aiuto di allora è stato fondamentale perché accadesse". Pupo commosso scende dal palco. Gianni sussurra: "Poi vedremo insieme cosa farne di quei soldi". Ma non è finita qui. Perchè se già a qualcuno potrà apparire strano che questo saldo sia stato pagato su un palco, lo stupore aumenta aumenterà nel sapere che Ghinazzi aveva chiamato le telecamere di Striscia la notizia perché riprendesse tutto. E così alla fine dell'esibizione, quando Morandi con pazienza certosina si ferma a firmare decine e decine di autografi, ecco salire sul palco Pupo e l'inviato di Striscia con tanto di gongolo. E' davvero spaesato Gianni, ma lui è fatto così. Buono e generoso fino in fondo.
Maria Volpe
per "Il Corriere della Sera"
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