Il caso De Filippi: Maria in onda sette giorni su sette in tv

Pensavamo che Baudo, Mike, Costanzo fossero forzati del piccolo schermo. Dalla tenuta imbattibile. Ci sbagliavamo. C'è Maria De Filippi («vera macchina da guerra» dice Piersilvio Berlusconi) che non conosce sosta. La sua stagione 2008-09, da settembre, fa paura: «Uomini e donne» tutti i giorni; «Amici» il sabato e la domenica pomeriggio, più una sera alla settimana; «C'è posta per te» il sabato sera; un programma nuovo sul ballo delle debuttanti (è suo, ma lo conduce Rita Dalla Chiesa), più alcuni speciali per raccontare la vita di Morandi, Pausini, Ferilli...

Lei non si sente un fenomeno: «Faccio quello che mi piace e quello che mi chiede l'azienda». Per esempio «Amici» di domenica (dalle 14 alle 16). Con una conseguente riduzione della «Buona domenica» di Paola Perego.

«È una richiesta di Piersilvio ? precisa De Filippi che sta provando a riposare due giorni al mare, ma non ci riesce ? ho resistito per un anno, poi ho detto sì. Lui è molto garbato nel chiedere le cose. Spero abbia ragione. Se non funziona mi farò sentire. Io volevo restare al sabato: facciamo il 32%, oltre 4 milioni. Ora lo condurrà Luca uno degli autori».

La domenica proprio non le va. «Il dato sarà inferiore, la concorrenza è più dura». Ma questo Maria lo dice sempre. Comunque la domenica ora (in parte) è sua. E questo era il desiderio del vicepresidente Mediaset che - si dice -non amasse molto questa edizione di «Buona domenica».

Signora De Filippi, Paola Perego se ne è avuta a male?
«Non credo proprio. Ha avuto "La talpa". Tutto insieme sarebbe stato impegnativo».

Detto da lei....
«Sul serio, Paola ci teneva da pazzi a fare "La talpa". E poi Piersilvio non crede più ai contenitori lunghi. Vuole lo spezzettamento».

Veniamo ai punti critici di «Amici». Primo: clima rissoso, proposta
«Spero si abbassi il tasso di litigiosità tra gli insegnanti. Basta alle discussioni violente tra Alessandra Celentano (l'insegnante di danza «cattiva», ndr) e i ragazzi. Non voglio più la maleducazione verso una professionista; non voglio che Grazia Di Michele (insegnante di canto, ndr) si mortifichi perché un ragazzino le dice: "non sei capace"». Ottima presa di coscienza e auto-critica.

Non è finita. In molti dicono: non è uscito nessun vero talento da «Amici». Risposta: «Gli insegnanti provano a educare i ragazzi a cui noi offriamo una vetrina. Se hanno talento, sfonderanno. La compilation di "Amici" ha venduto più dì 200 mila copie».

Parlando di talent show viene alla mente «X Factor». L'ha visto?
«Non trovo molti punti in comune. Mi dispiace quando leggo Mara Maionchi (uno dei tre giudici, insieme a Simona Ventura e Morgan) che spara su "Amici": offese gratuite».

La Ventura fa quasi il vicedirettore di Raidue: lei lo farebbe a Canale 5?
«No assolutamente. Io e Simona siamo diverse: lei si butta, io sono prudente. Lei è per i motti («crederci sempre, arrendersi mai») io no, anzi penso che ogni tanto sia meglio mollare».

Ma ora arriva il difficile: «Uomini e donne». Quasi indifendibile. Perfino sua mamma le ha confidato che non ce la fa a vederlo. Perché non lo molla?
«Lo farò quando sarò stufa. Per ora mi diverto. Alcune critiche sono snobberie mutili. "Uomini e donne" corrisponde a buona parte della nostra realtà».

Ridiamo fiato alla zarina della tv. «C'è posta per te»: 13 edizioni tutte fortissime, venduto in 20 paesi nel mondo. In autunno avrà contro Pupo con «Ti lascio una canzone» (quello condotto con successo da Antonella Clerici).
«Ho molta paura di Pupo».

De Filippi non è credibile...
«Giuro è così. Intanto perché ora magari la moda dei bambini in tv funziona. Poi perché se mi batte la Carrà è un conto, se mi batte Pupo i giornali mi massacrano».

A «C'è posta per te» sono passati personaggi importanti. Vengono perchè li pagate molto?
«In parte sì. Ho sempre voluto tenere alto il livello degli ospiti. Io guadagno grazie al contratto con Mediaset, invece i soldi della mia società -la Fascino - li uso per pagare le star».

A parte i soldi, come li convince?
«Mostro le cassette con ospiti come Alberto Sordi, John Travolta, Richard Cere, Kevin Costner. Non metto Nicole Kidman perché è stata insopportabile, di una rigidità mostruosa. Gli attori americani si lasciano andare, i nostri ? a parte Amendola e Bova - no, sono rigidi. Più di tutti Alessandro Preziosi. Era reduce dal successo di "Elisa di Rivombrosa" ma ci teneva a sottolineare che lui faceva teatro, teatro».

Berlusconi l'ha mai chiamata per farle i complimenti?
«Sì una volta. Temevo fosse uno scherzo. Disse: "Mi inginocchio alla regina degli ascolti". Io ero rigidissima. Terrorizzata ho chiamato subito Maurizio, che mi ha detto: "Scema, gli ho dato io il tuo cellulare"».

Com'è finita?
«L'ho richiamato. È venuto a cena da noi (con Apicella). Fa impressione trovartelo davanti a cena».

Maria Volpe
per "Il Corriere della Sera"