«L'alta definizione deve diventare lo standard di riferimento di tutti i nuovi canali che verranno prodotti da adesso in poi, perché solo attraverso l'alta definizione l'utente può apprezzare il livello tecnologico degli schermi televisivi». Lo ha detto l'amministratore delegato di Rai Way, Stefano Ciccotti, in occasione del dibattito su 'HDTV: sperimentazione e innovazione' organizzato al Prix Italia di Torino, sottolineando che la trasmissione in HD, «non solo fa evolvere le nostre reti di trasporto, ma ci permette di valorizzare gli investimenti del passato, permettendoci di mantenere il ruolo leader nella trasmissione del segnale in Italia e all'estero». Per Ciccotti, quindi, l'alta definizione è sostanziale al fine di mettere in campo investimenti nell'evoluzione delle nuove reti, che altrimenti non avrebbero senso.
«Uno dei compiti di Rai Way - sottolinea l'ad - è quello di garantire l'altissima qualità del servizio, perché trasmettiamo programmi in diretta e la perdita anche di un solo frammento di trasmissione sarebbe irreparabile».
Quanto alla piattaforma di riferimento del futuro, Ciccotti non ha dubbi:
«Il digitale terrestre continuerà ad essere nei prossimi dieci o vent'anni la piattaforma di riferimento. Non credo che le reti via cavo o di altro tipo possano garantire allo stesso tempo la qualità l'ampia diffusione del digitale terrestre. Il broadcast è il sistema più economico e più vantaggioso per la trasmissione televisiva».
«Alta definizione, offerta multipiattaforma per permettere la massima libertà e l'accesso ai contenuti anche on demand e utilizzo di reti IP che si vanno ad affiancare alle tradizionali reti radio in cui la Rai, con Rai Way è già protagonista. L'obiettivo è sempre duplice: da un lato dare il miglior prodotto, la miglior qualità di divertimento. Dall'altro, la maggior libertà possibile di poter seguire contenuti in ogni momento e luogo», ha sottolineato Valerio Zingarelli. «È il grande lavoro - prosegue Zingarelli - su cui la Rai è impegnata, ed è anche importantissimo per l'industria italiana, che è stata leader nei decenni passati nel mondo delle telecomunicazioni e che anche tramite una spinta della Rai può cercare di ritornare protagonista in questo modo».
