Lo sport non è solo calcio e Tim, per nulla pentita di aver rinunciato alle gare per la Champions League e per la Serie A, cala l'asso 'piglia tutto', firma con il via libera del Cio un accordo di esclusiva con Discovery per trasmettere come 'primo official mobile broadcaster' le prossime Olimpiadi e non solo, dal tennis al ciclismo, dal basket al nuoto e agli sport invernali. «Questo primo accordo mondiale rappresenta una vittoria soprattutto per i fan che vogliono fruire di contenuti esclusivi dei Giochi ovunque e quando lo desiderano» è il commento di Jean-Briac Perrette, Presidente e CEO di Discovery Networks International al primo accordo per la banda larga, ultra larga e mobile in Europa.
Durante tutto il ciclo 2018-2020 che si apre a PyeongChang con i giochi invernali a febbraio e si conclude a Tokyo nel 2020, la copertura sarà solo per un terzo in chiaro (ci sono contatti in corso con la Rai) mentre ogni secondo dei Giochi, oltre 4.000 ore di trasmissione a 360 gradi, da ogni angolazione, con contenuti in Virtual Reality e Augumented Reality saranno visibili su smartphone, ipad, smart tv e attraverso il decoder TimVision. Tim avrà l'esclusiva per la banda larga, ultra larga e mobile anche per il Grande Slam di tennis (Australian Open, Roland Garros, Us Open), i tre grandi Tour di ciclismo (Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta de Espana). E poi il nuoto e l'atletica con i rispettivi mondiali, l'EuroCup di basket e tutte le discipline invernali. L'accordo, nel dettaglio, permette di accedere dal decoder TimVision ai due canali tematici Eurosport 1 e Eurosport 2 e alla programmazione completa di tutte le dirette degli eventi sportivi proposti da Eurosport Player, gratuitamente per il primo anno.
Tim ha sempre sostenuto di puntare sullo sport solo in un'ottica di sostenibilità economica. La Uefa non ha strutturato pacchetti dedicati alla diffusione via internet e per questo il gruppo guidato da Flavio Cattaneo non ha presentato offerte (la Champions League è tornata Sky) ma anche per la Serie A si è chiamata fuori, considerando la sproporzione della richiesta all'offerta di contenuti. La partita in questo caso è ancora aperta in attesa che la Lega riformuli i bandi ma la logica, si apprende da fonti vicine al gruppo, resterà sempre quella della sostenibilità.