«Stiamo costruendo reti di nuova generazione. Siamo molto soddisfatti di come sta avvenendo. Adesso la grande sfida è quella di portare i clienti sulla rete e ne avremo, credo, un certo numero che migrerà relativamente rapidamente». Lo ha detto Luigi Gubitosi, ceo di Telecom Italia, nel corso della presentazione della relazione annuale dell'Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di Tim.
«Il fatto che il calcio - ha aggiunto - si sposterà dal satellite alla fibra sarà un elemento di ulteriore velocizzazione, ma poi servirà uno sforzo complessivo di tutti per creare le condizioni poichè, oltre a creare un'offerta, ci deve essere anche una domanda adeguata da parte delle famiglie»
La rete superveloce c'è, il Pnrr la vuole estendere in tutta Italia entro 5 anni, «ora la grande sfida è portare i clienti sulla rete, per arrivare alla gigabyte society». «Dalla separazione funzionale di Open access nel 2008 all'equivalence of input del 2016 fino al 2021 con la separazione della rete secondaria: questa è una cosa unica anche alla luce dei benchmark più recenti, una best practice europea e internazionale» sottolinea Gubitosi ricordando che Tim nel 2021 «ha lanciato il più grande progetto europeo di coinvestimento, a cui tutti operatori possono partecipare assumendosi una quota di rischio». «Stiamo costruendo la rete di nuova generazione e siamo molto soddisfatti di come sta venendo, ora bisogna portare i clienti. Un certo numero migrerà velocemente, il calcio che si sposta da satellite a fibra sarà ulteriore stimolo ma poi oltre alle offerte ci dovrà essere una domanda adeguata delle famiglie».
Nel modello di rete delle tlc ci sono state «tantissime evoluzioni» tra cui l'ultima, quella della «separazione societaria della rete di accesso secondaria nel 2021 con la creazione di Fibercop; questa sì è una cosa unica. E anche alla luce dei benchmark più recenti si vedrà che il modello di separazione adottato da Tim è una best practice europea e internazionale e offre maggiore garanzie di parità di accesso rispetto per esempio al modello inglese di Bt Openreach che è posseduta al 100% da Bt e non ha altri soci».