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Arriva l'IPTv Wind, a giorni Tiscali, ma il nodo è la velocità dell'ADSL

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Fonte: Repubblica Tecnologia e Scienza

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Internet e Tv
È USCITA l'offerta dell'IPTv di Wind, mentre l'11 dicembre sarà presentata quella di Tiscali, aggiungendosi alle IPTv di Fastweb e Telecom Italia, già disponibili: si chiuderà così il cerchio, entro fine anno, delle televisioni su Adsl italiane. Finora non sono state una rivoluzione e l'offerta di Wind, Infostrada Tv, conferma la tendenza, con tutti i limiti tipici: è elitaria (disponibile solo a Roma e Milano, per ora) ed è povera di contenuti alternativi a quelli già disponibili sulle altre tv digitali.

E ancora: ha un canone di sette euro al mese, che si aggiunge come opzione abbinabile alle offerte dual play di Libero (Tutto Incluso e Absolute: Adsl + telefono). Si pagano inoltre 99 euro di attivazione, che in promozione ora costa 49,50 euro. Si riceve così, a 25 giorni dalla richiesta, un pacco da Wind, comprendente il set top box per l'IPTv e un router Adsl WiFi. Il set top box è anche un registratore, con hard disk, in grado di contenere fino a 100 ore di programmi. La registrazione è programmabile anche via Internet. Un'altra funzione, abbastanza innovativa, del set top box è la capacità di portare sulla Tv la musica e le foto presenti sul computer dell'utente.

L'IPTv di Wind (come quella dei concorrenti) supporta l'alta definizione, ma fino a 1080i (che è un passo indietro rispetto alla FullHd 1080p dei nuovi schermi Tv). L'offerta è limitata ai canali nazionali del digitale terrestre (Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La 7, MTV Italia, SportItalia, SportItalia Live24, Boing, Rai News 24) e a una selezione di quelli internazionali. A parte, ci si può abbonare a Sky: fino al primo febbraio, in promozione, ci sono tutti i canali a 15 euro al mese. Dopo, il canone leviterà (36 euro al mese per i soli Mondo più Cinema Sky). Più avanti nel 2008 Wind aggiungerà contenuti on demand (su richiesta, come una libreria di film), già presenti nell'offerta Alice e Fastweb, che inoltre hanno una copertura molto più estesa.


Il problema comune è che ora solo una minoranza delle Adsl italiane è abbastanza veloce per supportare l'IPTv; dipende dalla presenza di nuovi apparati in centrale (Adsl 2 Plus), ma anche dallo stato doppini di rame, a casa: devono essere non troppo lunghi o usurati. A riguardo, una ventata di speranza è arrivata da Telecom: quest'autunno ha cominciato a fornire l'IPTv anche sull'Adsl base, poiché l'ha portata a 7 Mbps (dai precedenti 2 Mbps). Il che potrebbe aprire l'IPTv al pubblico di massa, anche perché ora Telecom ne offre la versione base come opzione gratuita dell'Adsl (a pagamento sono i canali Sky e i film recenti). Adesso, come risulta da fonti finanziare, gli utenti IPTv Alice sono arrivati a quota 100 mila.

Oltre alla copertura, pesa sul destino dell'IPTv italiana la povertà dei contenuti alternativi, rispetto alle analoghe televisioni francesi e inglesi. L'ha evidenziato uno studio di ITMedia Consulting. Non a caso l'Italia, pur essendo stato il primo tra i grandi Paesi europei a offrire l'IPTv, ha solo 200 mila abbonati ed è stato ben presto superato dalla Francia (1,8 milioni) e dalla Spagna (500 mila). Nel Regno Unito sono 100 mila, ma lì l'IPTv è partita solo quest'anno.

Tra l'altro, in Italia la concorrenza non è ancora davvero decollata: quasi tutti i nostri utenti sono di Fastweb; l'ultimo dato dichiarato da Telecom è fermo a quota 30 mila, l'anno scorso. Qualcosa di nuovo ci si aspetta da Tiscali; da una parte la sua IPTv resta gravata dal limite copertura (solo a Roma, Milano e Cagliari, al lancio), con la promessa di una prima espansione già entro marzo 2008; dall'altra, però, i contenuti avranno qualche aspetto originale.

"Ci saranno quattro categorie", spiegano a Repubblica.it da Tiscali, "oltre ai canali classici, avremo programmi musicali, per i bambini e user generated content". L'elemento più originale è quest'ultimo: contenuti generati dagli utenti, in piena filosofia web 2.0. Tiscali vuole confermare così il proprio spirito da Internet provider della prima ora: in molti casi è stato pioniere delle tecnologie (come con il VoIP, dal 2000), mentre sull'IPTv è arrivato ultimo, tra i grandi operatori, dopo due anni di rinvii. A conferma dei grossi dubbi che si nutrono sul futuro di questa piattaforma Tv, in Italia. Ma forse il 2008, con lo sbocciare della concorrenza, sarà l'anno della rivalsa.

Alessandro Longo
per "Repubblica Scienza e Tecnologia"

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