Rai: tante proteste per il buio sul sat, Adiconsum scrive a Calabrò
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
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Satellite / Estero
venerdì, 28 agosto 2009 | Ore: 00:00

Il problema è esploso con l’uscita della Rai dalla piattaforma Sky. Numerosissime erano, infatti, le famiglie che potevano seguire tutti i programmi Rai, anche quelli criptati, attraverso la piattaforma di Sky.
Oggi queste famiglie che hanno pagato un canone alla Rai e un abbonamento a Sky si vedono costrette a spendere ulteriori 100 euro per un nuovo decoder che ancora non è in commercio.
Ma a Calabrò Adiconsum pone un secondo problema ancora più grave.
Una delibera della stessa Autorità garantiva ai cittadini la visione con un solo decoder di tutti i canali in chiaro e criptati (216/00/Cons). Resta incomprensibile perché questa direttiva sia disattesa, o meglio, venga applicata solo per la piattaforma terrestre, ma non per quella satellitare.
La direttiva sullo switch-off rende il problema ancora più grave, poiché l’alternativa di vedere le trasmissioni sul tradizionale analogico non sarà più possibile.
Per Adiconsum il consumatore deve continuare a poter vedere tutti i canali televisivi con il decoder già in possesso senza essere costretto a comprare nuovi decoder e ciò è possibile se l’Autorità attua la sua stessa delibera.
Oscurare i programmi del servizio pubblico significa venir meno al vincolo del servizio universale.
Pertanto Adiconsum nella lettera inviata a Calabrò chiede il ripristino della situazione antecedente al 31 luglio u.s., prima cioè dell’inizio delle trasmissioni della nuova piattaforma TivùSat e la convocazione del tavolo con le associazioni consumatori.
LA LETTERA
Corrado Calabrò
Oggetto: richiesta intervento urgente piattaforma satellitare
Egregio Presidente,
Le scriviamo per sollecitare il suo intervento in merito alla tv digitale trasmessa attraverso la piattaforma satellitare. Siamo subissati di lettere e reclami dei consumatori che lamentano l’impossibilità di vedere i programmi televisivi della RAI e degli altri operatori Televisivi nazionali attraverso il decoder satellitare.

La delibera 216/00/cons, voluta dal suo predecessore su richiesta di questa associazione, per garantire i cittadini, alla visione con un solo decoder di tutti i canali in chiaro e criptati è incomprensibilmente non rispettata, nella completa indifferenza dell’Autorità .
Atteggiamento inspiegabile visto che, proprio, nel rispetto di questa vostra delibera si è sviluppata la piattaforma terrestre che , infatti, permette di utilizzare un unico decoder per vedere programmi codificati e in chiaro. Non riusciamo a comprendere perché la piattaforma satellitare non debba rispettare i medesimi criteri. Più volte, negli anni passati, abbiamo sollecitato l’Agcom ad intervenire sul decoder di SKY che non rispettando la delibera 216 provocava uno squilibrio nella piattaforma satellitare.
Purtroppo non c’è stato seguito alle nostre richieste. Concorderà con noi che ora la situazione è aggravata da i numerosi Switch off in corso che stanno costringendo le famiglie ad adeguarsi alla nuova televisione digitale con enormi costi. Negare all’utente di poter scegliere liberamente la piattaforma trasmissiva e potere continuare a vedere tutti i canali televisivi con il decoder in proprio possesso, costringendolo all’acquisto di un nuovo decoder, specifico per Tivùsat, è un vero sopruso. L’autorità ha il dovere di intervenire e regolamentare la questione con gli strumenti che Lei stesso ha integrato nel marzo 2009, ci riferiamo alla delibera 216/00/cons che di conseguenza è in piena validità .
Prendiamo atto dalla stampa che ha aperto un’istruttoria sul caso in oggetto ma riteniamo che come usualmente accade, occorrerà molto tempo prima che si trovi una soluzione che elimini il danno agli utenti. Le chiediamo, quindi, di prendere un provvedimento con urgenza che ristabilisca la situazione precedente al 31 luglio, tenendo anche conto che i decoder per vedere Tivùsat sono introvabili. Inoltre le chiediamo di convocare il tavolo permanente con le associazioni consumatori per discutere la problematica.
Le ripercussioni più gravi sono ovviamente per l’oscuramento dei programmi del servizio pubblico RAI che devono assolvere ai compito di servizio universale, ma come potrà evincere dallo schema qui allegato, tutti i broadcaster oscurano, con modalità diverse i vari canali,senza alcun rispetto delle normative, dimostrando che la motivazione non è solo di diritti esteri ma anche di scelte commerciali, come accade per RAI4, IRIS e MTV, provocando solo danno ai consumatori che non riescono ad utilizzare il maggior mezzo d’informazione in modo libero ed esaustivo.
In attesa di un sollecito riscontro porgiamo distinti saluti.
Paolo Landi
Segretario generale Adiconsum