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France 24 compie un anno e sfida BBC e Al Jazeera

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Fonte: Il Corriere della Sera

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Satellite / Estero
«Ecco la televisione di Chirac». Con un po' d'ironia su velleità da grandeur, così veniva battezzata un anno fa France 24, il nuovo canale d'informazione, lanciato dall'ex presidente in piena «guerra di parole» con Washington dopo la crisi irachena. L'intento era nobile: difendere l'eccezione culturale e la voce della Francia nel mondo. Una battaglia contro il monopolio delle reti anglosassoni Bbc e Cnn e in concorrenza con Al Jazeera, la tv araba, in ascesa in aree parzialmente francofone.
 
Ma il primo scoglio era lo scetticismo attorno a un progetto lanciato con pochi mezzi (87 milioni di euro annui) e molti protagonisti-finanziatori da mettere d'accordo. Il capitale di France 24 è diviso in parti eguali fra la rete pubblica France Télévisions e la privata Tf1. Il tutto con l'obbligo di garantire indipendenza e professionalità, con il rischio di diventare più che l'occhio della Francia la voce del Quai d'Orsay, la diplomazia francese.
 
Scommessa riuscita? Si direbbe di sì, a giudicare dal primo anno di attività di una tv nata dal nulla. Parlano le cifre, snocciolate ieri dal presidente Alain de Pouzilhac, un manager che viene dall'industria e dalla pubblicità (Havas) e si vede. Ha imposto un prodotto alternativo, senza velleità di copiare i colossi. «Noi siamo France 24, non la Cnn alla francese», dice. Il segreto: giovani motivati (età media 33 anni) e costruiti in casa («alcuni non avevano mai preso in mano
una telecamera
»), giornalismo interdisciplinare (chi fa i commenti sa anche come «montare» un servizio), impiego di nuove tecnologie e trasmissione multimediale, da Internet al cellulare, diffusione in 300 mila alberghi nel mondo. Tutto il ciclo produttivo di France 24 è informatizzato, con vantaggi sia sulla velocità di esecuzione sia sui costi.
 
«Le ricerche di mercato indipendenti dicono che France 24 ha raggiunto un livello di notorietà e audience molto vicino a quello dei diretti concorrenti. In alcuni Paesi del Maghreb è ascoltata più della Bbc, è al secondo posto dopo Al Jazeera. In Europa ha superato Cnbc e Al Jazeera», dice Pouzilhac. Graduatorie che non vanno valutate in relazione alle tv nazionali generalista n successo di France 24 consiste nell'essere riuscita a raggiungere in fretta le prime posizioni nel mercato dei canali internazionali e a sensibilizzare leader d'opinione e classi dirigenti.
 
L'intento di trasmettere il punto di vista della Francia si avvale di due formidabili carte. France 24 è diffusa in francese, ma anche in arabo e in inglese. In pratica è come diffondere tre canali con una sola struttura. Notiziari e servizi vengono messi in onda in tempo reale e tradotti simultaneamente. Tutti i giornalisti sono almeno bilingue e 35 sono le nazionalità della redazione, oltre a 500 collaboratori e un centinaio di corrispondenti, in partnership con l'agenzia France Press e la struttura pubblica di France Télévisions. «Molti giovani giornalisti hanno lasciato la redazione di Parigi e sono diventati in pochi mesi corrispondenti all' estero».
 
Il palinsesto dei programmi è in parte tradizionale (notiziario su 24 ore, interviste, spot, rubriche) e in parte innovativo. France 24 si è infatti distinta per servizi e reportage esclusivi, in parte in contro-tendenza con il grande circo dell'informazione che sembra muoversi in gruppo. In un anno, ci sono all'attivo diversi scoop, come i reportage dalla Birmania, dai campi di addestramento dei talebani, da Mogadiscio.
 
«Vogliamo essere protagonisti della sfida del nostro secolo, quella della diversità, del confronto fra culture rispetto alla logica dell'uniformità», dice De Pouzilhac. Adesso c'è da vincere la battaglia del consolidamento e della continuità. Per quanto efficiente, France 24 costa al contribuente. Il budget è assicurato fino al 2012. Poi si vedrà se la voce della Francia avrà conquistato, oltre all'audience, anche nuovi inserzionisti.
 
Massimo Nava
per "Il Corriere della Sera"
(06/12/07)

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