Francia, stop pubblicit su Tv di Stato, lo sport si preoccupa
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Apcom
Dieci giorni dopo aver gettato un enorme sasso nello stagno del mondo politico e mediatico francesi, annunciando l'abolizione della pubblicita' sulle televisioni pubbliche, Nicolas Sarkozy precisa le modalita' della sua rivoluzionaria proposta. E la preoccupazione monta, soprattutto nel settore degli eventi sportivi, la gran parte dei quali in Francia è tuttora ritrasmessa dai canali pubblici.
Oggi il capo dello Stato ha rassicurato i dirigenti di France Televisions - la holding che gestisce la televisione pubblica - dichiarando che il mancato introito derivante dalla soppressione della pubblicita' verra' "integralmente compensato" da un "finanziamento mutualizzato" sull'insieme dei nuovi mezzi di comunicazione. In altre parole, da una tassa sulla pubblicita' sulle reti private, la telefonia cellulare e internet. Una misura, quest'ultima, contestata dalle organizzazioni professionali del settore, che hanno definito il progetto di tassa "iniquo" e "contraddittorio".
Sarkozy, che si esprimeva in occasione dei tradizionali auguri alle "forze vive del paese" (le imprese e i sindacati), ha ribadito che la sua proposta "non modifichera' il perimetro di France Televisions", ossia che non prevede la privatizzazione di nessuna rete, come temuto in un primo momento dai vertici della holding, dai sindacati e dall'opposizione di sinistra.
Il presidente ha poi aggiunto di voler estendere il provvedimento a Radio France, la radio pubblica che conta numerosi canali, per "dare piu' spazio all'informazione, alla cultura, alla diversita' della creazione musicale", il tutto abolendo "il ricorso alla pubblicita'".
Le rassicurazioni di Sarkozy non sono bastate pero' a tranquillizzare i responsabili della programmazione sportiva di France Televisions, che fanno notare che l'abolizione della pubblicita' mette in forse i diritti di ritrasmissione dei grandi eventi sportivi, come il Tour de France ciclistico, il torneo di tennis di Roland Garros, il Torneo Sei nazioni e la coppa d'Europa di rugby, le coppe europee di calcio e i campionati mondiali ed europei di atletica, di pattinaggio artistico eccetera, che "valgono" circa 150 milioni di euro all'anno. Da tempo infatti, fanno notare gli osservatori del settore, le reti private, Tf1 e M6 in testa, puntano a ritrasmettere una quantita' sempre maggiore di sport in televisione.
Come fa notare l'economista Frederic Bolotny, del Centro di diritto e di economia dello sport di Limoges, "occorrera' a questo punto definire con precisione quali attivita' di servizio pubblico spetteranno a France Televisions e in particolare quali eventi sportivi verranno considerati come appartenenti al patrimonio mediatico nazionale e dovranno quindi essere coperti dal servizio pubblico televisivo".
Lo sport rimane infatti uno dei settori chiave per il servizio pubblico televisivo: i francesi ritengono che alcune competizioni, come il Tour de France, il rugby o il tennis, facciano parte del patrimonio nazionale e che quindi la televisione pubblica abbia il dovere quindi di ritrasmetterle. Per questo motivo France 2 e France 3 sono riuscite a "reggere" fino a ora su questi temi di fronte alla concorrenza delle reti private. Grazie tra l'altro alle deroghe in fatto di pubblicita' consentite durante gli intervalli "naturali" delle partite.
Se gli spot saranno aboliti, sembra invece che sara' mantenuto lo sponsoring delle trasmissioni tv, che "vale" circa 80 milioni di euro all'anno.
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