"Nat e il segreto di Eleonora" il delicato lungometraggio d’animazione diretto da
Dominique Monfery sarà eccezionalmente disponibile su
SKY Primafila dal 2 aprile in contemporanea con l’uscita nelle sale cinematografiche.
Per la prima volta in assoluto il servizio di Pay per View di SKY consentirà la visione esclusiva di un film contemporaneamente alla sua uscita nelle sale cinematografiche, scegliendo per l’occasione una delicata fiaba animata da poter offrire in visione a tutto il pubblico di abbonati con particolare attenzione ai più piccoli.
Una pellicola garbata, ideata per insegnare ai bambini il significato della diversità ma anche per ricordare agli adulti la potenza della fantasia.
Il film vanta la regia francese di Dominique Monfery (Tarzan, Hercules) e l’animazione italiana di Lanterna Magica e racconta la storia graziosa e divertente della zia Eleonora che lascia in eredità al piccolo Nat un’intera biblioteca, un bizzarro lascito che il piccolo dovrà proteggere perché se i libri andassero perduti le loro storie verrebbero dimenticate per sempre. Il piccolo Nat scoprirà presto che aprendo le pagine dei libri i personaggi prendono forma, e l’unico modo per salvarli dall’eterna scomparsa è vivere con loro fantastiche avventure. Cominciano così le sue incredibili peripezie insieme ad Alice, Gulliver, Cappuccetto Rosso e tanti altri.
“Nat e il segreto di Eleonora” sarà disponibile su SKY Primafila dal 2 aprile (al prezzo eccezionale di 3.99 euro per gli abbonati al pacchetto cinema)
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LA SINOSSI:
Quando muore la zia Eleonora, la famiglia di Natanaël eredita una casa sulla scogliera. Una volta preso possesso della casa per le vacanze estive, Nat scopre di aver ricevuto in dono un'intera biblioteca piena dei testi originali di quelle favole che la zia era solita raccontargli. Il problema è che Nat non sa ancora leggere e di tutti quei libri non sa che farsene, finché non scopre che questi nella notte si animano e che i loro personaggi escono dalle pagine e prendono vita.

Un giorno, per poter pagare alcune riparazioni della casa, i genitori prendono la decisione di vendere tutti i libri al gretto rigattiere Ramazzatutto, al che l'unica soluzione per Nat per salvare i suoi personaggi è dimostrarsi un eroe e vivere un'avventura come quella dei racconti che ama.
Il cinema, e in particolar modo il cinema d'animazione, ha attinto in talmente tante occasioni dal corpus di fiabe della storia della letteratura da contrarre un debito nei confronti di questa. Debito che ha col tempo, anche giocando sulla propria maggiore popolarità e sul robusto immaginario creato dalle rappresentazioni disneyane, cercato di ripagare attraverso storie fantastiche che, qualora in modo intelligente, altre volte più banale, si proponessero come un invito alla lettura, rappresentando la letteratura come un mondo magico.
Rispetto ad altre storie di questo tipo, Nat e il segreto di Eleonora non si inscrive né in un quadro di epica fantasy (come in La storia infinita, Pagemaster o il più recente Inkheart) né poggia sulla carica eversiva, demenziale e post-moderna di Shrek.
Dominique Monféry, animatore di formazione disneyana, assieme all'italiana Lanterna Magica, rilegge personaggi come Pinocchio, Alice, Capitan Uncino, Cappuccetto rosso e l'Orco cattivo mutuandoli dalle figure delle illustrazioni acquerellate di Rébecca Dautremer.
Dai suoi disegni à la gouache trae un mondo dalle linee sottili e allungate, che conserva quel tratto surreale e stilizzato delle sue illustrazioni, anche se ammorbidito e reso più rassicurante. In una scena in particolare alcune inquietudini della Dautremer incontrano il potenziale immaginifico del cartone animato: quando i libri si animano per la prima volta e il piccolo Nat viene letteralmente sommerso da un fiume d'inchiostro e di lettere ammassate.
Il resto è pura fiaba, certamente non troppo originale, ma ben realizzata. Fortemente e consapevolmente al di fuori del panorama odierno del cinema animazione per il suo modo di riscoprire il potenziale delle due dimensioni, alle quali si aggiunge un apporto misurato dell'avanguardia tecnologica solo in certi momenti meno fondanti, più apparentemente ordinari, per dare quell'idea di profondità che merita una storia di dimensioni immaginarie.