Come vi abbiamo documentato, il GP della Arabia Saudita 2022 in onda su Sky Sport ha segnato il record assoluto di ascolto dei Gran Premi di Formula 1 su Sky con ben 1 milione 937 mila spettatori medi - con il 9,6% di share e 3 milioni 31 mila di spettatori unici che hanno seguito gli appassionanti 50 giri in diretta da Jeddah con il duello «ruota a ruota» (cit. Carlo Vanzini) tra la Ferrari di Charles Leclerc e il campione del Mondo su Red Bull, Max Verstappen. A questi poi si sono aggiunti i 2 milioni 377 mila gli spettatori medi, con il 10,4% che si sono sintonizzati sulla differita di TV8 andata in onda con un lieve ritardo rispetto alla visione live.
Oggi, vedere una gara di Formula 1 o della MotoGP in diretta su un canale pay con la massima tecnologia di visione a disposizione (vedi 4K HDR) e non su una rete in chiaro (come Rai o Mediaset) sta diventando sempre di più una prassi consolidata per il telespettatore, ma in pochi sanno che oggi 29 Marzo 2022 ricorrono 30 anni dalla prima diretta criptata di un evento sportivo ovvero il GP di Australia della stagione 1992 del Motomondiale su Tele+2 che a giusta ragione è considerato un «capostipite» della storia della televisione a pagamento.
Per ricordare questo importante anniversario abbiamo pensato di riproporvi in forma integrale questo nostro commento/editoriale già pubblicato sulle pagine del portale Digital-News.it che ripercorre con dovizia di particolari tutta la vicenda e quali furono le reazioni a quella acquisizione nel mercato dei diritti sportivi, con un paragrafo finale che a distanza di dieci anni è una vera anticipazione di quello che poco tempo dopo sarebbe realmente accaduto grazie a Sky.
Articolo di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)
Il commento - Il Motomondiale e la pay-tv: dal debutto di Tele +2 al ritorno su Sky
tratto da "Digital-News.it" del 16 Maggio 2012
a cura di Giorgio Scorsone (Giosco)
E così il Motomondiale ritorna sulla pay-tv, più di quindici anni dopo aver lasciato Telepiù: erano altri tempi, altre tecnologie, altri protagonisti delle due ruote, ma ai tempi quell'acquisizione segnò in qualche modo la storia della tv. Fu proprio il Motomondiale, il 29 marzo 1992, a dare il via alle trasmissioni criptate di Tele +2. Vent'anni dopo siamo probabilmente di fronte ad un cambiamento che si preannuncia epocale.
Iniziamo con un video che ci riporta indietro di vent'anni, al marzo 1992, alla vigilia del kick off di Tele +2, la prima tv italiana a pagamento interamente dedicata allo sport (credits: sdabocconi.it).
Erano gli anni di Wayne Rainey e Mick Doohan dominatori della classe 500, ma anche quelli degli azzurri sempre in testa al campionato 250 con Luca Cadalora, Max Biaggi e Loris Capirossi e anche quelli dell'esordio di un certo Valentino Rossi su una 125, capace di vincere anche una gara a Brno nell'anno del debutto. In quegli anni lo spettacolo delle due ruote era visibile solo su Telepiù, un'esclusiva voluta fortemente dall'allora direttore Mario Rasini, che tanto fece discutere già all'epoca.
Nell'agosto 1993, come si legge in un articolo di Repubblica, erano in tanti ad essere scontenti di questa visione a pagamento: la Piaggio accusava «la televisione [che] ci ha impedito di trovare sponsorizzazioni» e l'Aprilia gli faceva eco sostenendo che «il fatto che i gran premi vengano trasmessi da una pay-tv, che oscura cioè le immagini, crea grossi problemi a chi cerca sponsorizzazioni, soprattutto se si parla di sponsor extrasettore». Tra le colpe più grandi che i team addossavano alla pay tv quella della scarsa diffusione del segnale (c'era ancora il segnale analogico sulle frequenze ex Telecapodistria).
Le polemiche non si fermarono nemmeno gli anni successivi: nel gennaio 1995 la Dorna (già in mano a Carmelo Ezpeleta, foto a destra) aveva intentato causa a Telepiù chiedendo l'immediato scioglimento del contratto ufficialmente proprio per la carente copertura. La causa si risolse un mese dopo con la piena vittoria della società italiana che poté trasmettere regolarmente il Motomondiale per i due anni a seguire, nonostante le forti pressioni politiche che spingevano per un ritorno in Rai. Nell'agosto dello stesso anno infatti la FMI, Federazione Motociclistica Italiana, un esposto presso il Garante per la radiodiffusione e l'editoria (che poi sarebbe diventato l'Agcom) appellandosi alle norme Antitrust. Anche in questo caso il ricorso si concluse con una vittoria di Telepiù, ma interessante fu la presa d'atto del Garante che lamentò «l'inesistenza di una disciplina legislativa che individui quali siano i programmi sportivi di particolare interesse da trasmettersi obbligatoriamente in chiaro», norma che venne istituita due anni dopo con una delibera della neonata Agcom.
Ricordiamo infine le parole di alcuni piloti di punta che non fecero mistero e si opposero all'esclusiva pay, Max Biaggi su tutti: «Io e Telepiù? Non fa vedere le gare a chi non paga, quindi non mi ci abbono. Come sportivo sono deluso. Mi chiedo che cosa aspetti la Rai a muoversi». E Loris Reggiani: «E uno schifo. Il fatto è che Telepiù è stata finora l' unica a farsi avanti. Dov' erano gli altri?».
Anche oggi i commenti del circus non sono troppo ottimistici: «Avrei preferito che si continuasse su Mediaset - ha detto Giampiero Sacchi (foto a sinistra), patron del team Ioda di Moto3 al sito gpone.com - Hanno dimostrato passione e professionalità, portandoci nei salotti di milioni di persone. Quando il motomondiale passò a Telepiù, eravamo caduti in un limbo di pochi appassionati. Certo, la situazione socio-economica in cui si inserisce Sky è molto diversa da quegli anni, e lo spettatore che accede è interessante per le aziende, perché ha generalmente un reddito medio-alto. Ma rimangono da considerare i numeri: in termini di audience, quelli fatti registrare da Mediaset sono stati eccezionali e difficilmente replicabili».
Intanto altre sorprese sarebbero dietro l'angolo: secondo quanto riportato oggi da Paolo Ianieri sulla Gazzetta dello Sport, che già domenica scorsa aveva previsto i nuovi scenari rivelati ieri con il botta e risposta a suon di comunicati, Sky starebbe preparando un colpo ancora più clamoroso, vale a dire la Formula 1. Stando alle cifre riportate dalla rosea, i diritti del Motomondiale sono costati 17 milioni di euro, all'interno di un investimento complessivo di 300 milioni che riporterebbe la Ferrari di Alonso e le altre monoposto su Sky già dal prossimo anno.
Il contratto con la Rai è in scadenza a fine 2012 e il rinnovo potrebbe essere ostacolato dalla burocrazia del Cda ufficialmente in proroga. E non va dimenticata la possibilità che lo sbarco del Motomondiale su Sky venga anticipato al 2013, qualora si trovasse uno scambio con Mediaset su altri diritti. La partita dei diritti potrebbe essere dunque appena all'inizio...