?Ci saremmo aspettati una decisione più meditata e approfondita!?. E? questo il commento del collegio difensivo di Sky alla lettura della motivazione con la quale il Giurì ha accolto la domanda di Rai contro la tv di Murdoch. In discussione la pubblicità diffusa da Sky in ambito regionale per accompagnare l?imminente passaggio dalla tv analogica a quella digitale.
Il messaggio, ricordando il prossimo spegnimento della tv analogica e il passaggio a quella digitale, promuoveva l?abbonamento a Sky per poter continuare a seguire anche i programmi su base locale. Tra i quali vi è anche come noto le edizioni regionali del Tg3.
Secondo Rai, il tono del messaggio, l?utilizzo degli stemmi delle regioni interessate e, in generale, l?approccio del messaggio erano tali da terrorizzare i teleutenti, invitandoli così a sottoscrivere un abbonamento a Sky. Inoltre, dato che il contratto tra la rete pubblica e Sky è in fase di rinegoziazione, Sky non avrebbe potuto inserire come certa la possibilità per i propri abbonati di accedere in futuro anche al palinsesto locale della Rai.
Accuse cui la tv di Murdoch si era opposta ricordando che si trattava di una comunicazione che no solo informava i consumatori sul passaggio tecnologico, ma soprattutto, che voleva prospettare la possibilità di poter fruire anche dei canali locali attraverso l?offerta Sky.
Il Giurì, come detto, ha accolto la posizione della Rai, non senza perplessità . ?Il Giurì a mio avviso ha giudicato un po? frettolosamente, senza tenere conto della grande opera di informazione che è stata fatta sul digitale terrestre nelle regioni in cui si è verificato o sta per verificarsi lo spegnimento del segnale analogico? commenta a Pubblicità Italia Today l?avv. Paolina Testa. La conclusione alla quale il Giurì è giunto ha superato persino le prospettazioni di Rai, in quanto ha ritenuto che il depliant facesse credere al consumatore che l'unico modo per continuare a vedere la televisione fosse abbonarsi a Sky.
?Il Giurì non ha affrontato la complessa questione legata al contratto Rai e agli obblighi di quest'ultima in quanto concessionaria del servizio pubblico. Insomma: una decisione frettolosa, che conseguentemente non ha approfondito a sufficienza la questione? conclude l?avv. Testa.
Secondo il Giurì l?ingannevolezza del messaggio era accentuata dalla presenza degli emblemi ufficiali della regioni interessate.
Il messaggio, ricordando il prossimo spegnimento della tv analogica e il passaggio a quella digitale, promuoveva l?abbonamento a Sky per poter continuare a seguire anche i programmi su base locale. Tra i quali vi è anche come noto le edizioni regionali del Tg3.
Secondo Rai, il tono del messaggio, l?utilizzo degli stemmi delle regioni interessate e, in generale, l?approccio del messaggio erano tali da terrorizzare i teleutenti, invitandoli così a sottoscrivere un abbonamento a Sky. Inoltre, dato che il contratto tra la rete pubblica e Sky è in fase di rinegoziazione, Sky non avrebbe potuto inserire come certa la possibilità per i propri abbonati di accedere in futuro anche al palinsesto locale della Rai.
Accuse cui la tv di Murdoch si era opposta ricordando che si trattava di una comunicazione che no solo informava i consumatori sul passaggio tecnologico, ma soprattutto, che voleva prospettare la possibilità di poter fruire anche dei canali locali attraverso l?offerta Sky.
Il Giurì, come detto, ha accolto la posizione della Rai, non senza perplessità . ?Il Giurì a mio avviso ha giudicato un po? frettolosamente, senza tenere conto della grande opera di informazione che è stata fatta sul digitale terrestre nelle regioni in cui si è verificato o sta per verificarsi lo spegnimento del segnale analogico? commenta a Pubblicità Italia Today l?avv. Paolina Testa. La conclusione alla quale il Giurì è giunto ha superato persino le prospettazioni di Rai, in quanto ha ritenuto che il depliant facesse credere al consumatore che l'unico modo per continuare a vedere la televisione fosse abbonarsi a Sky.
?Il Giurì non ha affrontato la complessa questione legata al contratto Rai e agli obblighi di quest'ultima in quanto concessionaria del servizio pubblico. Insomma: una decisione frettolosa, che conseguentemente non ha approfondito a sufficienza la questione? conclude l?avv. Testa.
Secondo il Giurì l?ingannevolezza del messaggio era accentuata dalla presenza degli emblemi ufficiali della regioni interessate.