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Il Venerdìtoriale - La ''chiavetta'' della discordia, quali gli scenari futuri?

News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)

Fonte: Digital-Sat (original)

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Sky Italia
Dopo giorni intensi di polemiche intorno alla ?Digital Key? di Sky, torniamo ad occuparci della chiavetta USB che ha sparigliato nuovamente le carte nella serratissima partita della tv digitale in Italia. Su questo è incentrato il nostro VENERDÌTORIALE, partendo dal fatto di cronaca e le sue ripercussioni, certe e probabili, sul mercato.
 
Non avevamo voluto scrivere nulla in proposito se non prima di aver valutato e letto bene le posizioni di tutti gli attori coinvolti, usciti allo scoperto nei giorni scorsi per commentare la notizia che ha scosso il mercato: la chiavetta made in Sky che permetterà l?accesso alla tv digitale terrestre attraverso il decoder della piattaforma di Murdoch. Una bomba a ciel sereno che nessuno, a parte Masi, si aspettava.
 
Sin dalla sua nascita nel 2003 la creatura sorta dalla fusione di Stream e Tele+ aveva le idee chiare: Sky (che in italiano significa cielo) doveva dominare il mercato satellitare. Vuoi per politiche aziendali, vuoi per gli obblighi assunti con la Commissione Europea (i famosi ?paletti) che scadranno a fine 2011. Il digitale terrestre è sempre stato visto come un potenziale mercato concorrenziale, ancor di più dopo il debutto dei due operatori a pagamento, Mediaset Premium prima, La7 Cartapiù (ora Dahlia) poi.
 
Negli ultimi mesi però qualcosa è cambiato: lo switch-off procede a ritmo regolare e influisce sugli ascolti, la Rai non ha rinnovato l?accordo con Sky sia per i canali Raisat che per la codifica dei suoi eventi di rilievo, è nata TivùSat che ? sebbene non concorrente diretto ? frena in qualche modo lo sviluppo di Sky, prima unica soluzione al mancato raggiungimento del segnale terrestre. Questa serie di condizioni ha portato la pay satellitare a puntare su una delle caratteristiche non possibili (ad oggi) nel DTT, ossia l?alta qualità tecnica delle immagini, leggasi HD.
 
È vero che anche sul digitale terrestre esiste l?Alta Definizione (vedi anche l?ultimo Real Madrid ? Milan), ma è finora limitato a pochi canali o addirittura pochi eventi e solo nelle zone già completamente digitali. Sky invece con la banda di cui può disporre sul satellite riesce a moltiplicare questi spazi e offrire interi canali in HD, per l?esattezza 16 che entro dicembre 2010 è già previsto raddoppieranno portandosi a quota 30.
 
Per usufruire dell?High Definition però occorre anche il televisore compatibile: anche in questa direzione Sky ha approntato l?attacco, offrendo sconti e dilazioni per l?acquisto di un nuovo modello di teleschermo. Oltre ad una politica commerciale un po? più agguerrita con più flessibilità e agevolazioni (per i dettagli vi rimandiamo al comunicato stampa).
 
Il titolo di Quello che però ha colpito un po? tutti è questa benedetta chiavetta. E dire che ai fini commerciali è quella meno importante, cioè non porta direttamente molti soldi nelle casse di Sky. Però colpisce l?opinione pubblica, i giornalisti, i politici, gli appassionati dell?argomento (come i partecipanti al nostro Digital-Forum) e quindi finisce per essere la novità più rivoluzionaria. E non è detto che non lo sia? Però è innegabilmente ? e qui bisogna pensarla come Masi e Nieri ? un?ottima e riuscitissima operazione di marketing (qui a sinistra uno dei titoli più "coloriti", pubblicato da Liberal).
 
Ma non è solo questo: è anche una chiavetta, come quelle che già in commercio per i computer, che permette la visione dei canali free del digitale terrestre, come un qualunque zapper. La particolarità sta nell?integrazione con il decoder Sky, la sua lista canali, l?EPG e tutte le caratteristiche tecniche ormai ampiamente familiari ai quasi 5 mln di abbonati. Ma da qui a essere quel famigerato, e nuovamente tanto desiderato, ?decoder unico? ce ne passa. Fermo restando che la relativa legge è stata abolita anni addietro, riprendendo le parole del vicemnistro Romani, il decoder unico deve essere «valido per tutte le piattaforme, terrestre, satellita­re e banda larga e dovrà esse­re un decoder aperto: tutti i tito­lari di protocolli di decodifica devono metterli a disposizione. Per arrivare a quella soluzione biso­gna che ciascuno non sia geloso dei propri protocolli. E questa ge­losia io la identifico con Sky».
 
Arriviamo qui indirettamente al tema dei criptaggi, di cui anche in questa rubrica ci eravamo occupati: la Digital Key non risolve il problema dello schermo blu sui decoder Sky. Chi non è coperto dal segnale terrestre continuerà a non vedere gli eventi criptati da Rai e Mediaset perché la chiavetta non si serve del segnale satellitare ma di quello terrestre, che dipende quindi dalla copertura della zona di residenza. E se questa è, purtroppo, una delle zone d?ombra del DTT la chiavetta rimarrà un suppellettile e nulla più.
 
Altre riflessioni circa il target dell?operazione potrebbero riguardare i possessori delle tv HD di cui sopra, generalmente già dotate al loro interno di un apposito tuner digitale integrato, che di fatto rende superfluo l?utilizzo della chiavetta. Non entriamo però nel merito non conoscendo effettivamente il funzionamento tecnico di questa novità tecnologica.
 
Quello che, in conclusione, ci preme domandarci è: come reagirà il mercato e soprattutto i concorrenti? Ovvio riferimento a Mediaset, principale antagonista di Sky e leader sul digitale terrestre a pagamento, che ? casualmente (?) ? in questi stessi giorni è stata protagonista di alcune indiscrezioni circa interessanti svolte tecnologiche. Appare quindi che i due competitor stiano entrambi compiendo delle novità a breve e lungo termine, aprendosi a settori terzi come il DTT per Sky (c?è chi addirittura rilancia la possibilità di uno sbarco di alcuni canali grazie al mux dell?Espresso) e il web per Mediaset.
 
Proprio internet potrebbe essere il bandolo della matassa e nuovo scenario in cui spostare la partita nei prossimi anni: Mediaset sembra si stia muovendo per prima avendo chiesto ad alcune aziende specializzate idee e progetti per un nuovo decoder ibrido che le permetta in un colpo solo di superare le barriere delle telecom e delle loro Iptv ma anche di sfruttare appieno le capacità del web, decisamente più ampie rispetto a quelle del digitale terrestre. E via a progetti di Catch Up Tv, Video On Demand e chi più ne ha più ne metta.
 
Molti però dimenticano come Murdoch da qualche anno sia particolarmente attento ad internet: prima l?acquisto di Myspace nel 2005 e oggi i progetti per far pagare anche le notizie online, come ha annunciato che farà nel prossimo esercizio. Ed ancora ? forse l?elemento più importante ? News Corp è uno dei tre azionisti (insieme a NBC Universal e Disney) dell?ormai celebre Hulu, sito americano che offre contenuti video (come serie tv, film e altri show in modalità VOD) a pagamento (errata corrige), attualmente solo negli Stati Uniti ma che presto dovrebbe aprirsi ad altre nazioni, anche europee.
 
In tutto questo la domanda più ricorrente sui giornali è sulla Rai: quale sarà il suo ruolo in tutto ciò? La risposta ad oggi è ignota ai più, ma non possiamo che condividere con Carlo Rognoni, ex consigliere d'amministrazione Rai, sul primo passo da compiere per rilanciare la Rai in quanto ?azienda?. Scrive Rognoni sul Secolo XIX, «se la Rai non sarà resa autonoma rispetto al potere politico (?) non solo offrirà una informazione dimez­zata, come succede oggi in almeno due telegiornali su tre, ma finirà per essere schiacciata aziendal­mente fra colossi più agili e capaci di muoversi in modo spregiudicato sul grande mercato della multimedialità».
 
Sperando che dei benefici della ?concorrenza? possa godere in primo luogo l?utenza, a partire da chi paga regolarmente il canone Rai. Ma questa è un'altra storia...
 
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
 
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