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Diritti Tv Serie A 2021 - 2024, giovedì nuova assemblea per offerte Sky e Dazn

News inserita da: Simone Rossi (Satred)

Fonte: Ansa

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Diritti Tv Serie A 2021 - 2024, giovedì nuova assemblea per offerte Sky e Dazn Si terrà giovedì 11 marzo alle 11,30 in videoconferenza la nuova Assemblea della Lega di Serie A chiamata a valutare le offerte di Sky e Dazn per i diritti tv del campionato italiano nel triennio 2021/24. Una riunione che sarà molto accesa in particolare in considerazione della lettera inviata da sette club ai vertici della Lega e ad altre nove società per spingere a chiudere la porta all'operazione con i fondi di private equity e assegnare i diritti televisivi.

Lo scontro in Lega Serie A si fa sempre più acceso e la spaccatura dei club più ampia. Una rottura tra le società aumentata anche da una nuova lettera inviata ai vertici della Lega da sette club (Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli ed Hellas Verona), che hanno ribadito la loro posizione contraria all'operazione fondi e sottolineato la necessità di assegnare quanto prima i diritti tv del prossimo triennio, minacciando anche «legittime pretese risarcitorie» nei confronti di chi dovesse tenere «condotte ostruzionistiche».

Una lettera dai toni duri, con cui le big mettono nel mirino i nove club che ancora sperano nell'affare con i private equity e bloccano l'operazione diritti tv (Roma, Bologna, Torino, Crotone, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Benevento e Spezia), puntando il dito anche contro l'amministratore delegato della Lega Luigi De Siervo, reo di avere incontrato la cordata formata da Cvc, Advent e Fsi per provare a riaprire la trattativa (anche se era stata la stessa assemblea, lo scorso 4 febbraio, a dare mandato alla commissione, di cui fa parte anche l'ad, per riallacciare i contatti coi fondi). Nella lettera inviata ieri, i club firmatari aggiungono che, fino a quando non saranno assegnati i diritti tv, non verranno prese

«neppure in esame alcuna nuova proposta o progetto da parte del Consorzio (dei fondi, ndr) o di altri soggetti».

In serata, è arrivata anche la risposta del presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, che ha voluto richiamare i club alle loro responsabilità: d'altronde, il tema dell'assegnazione dei diritti tv è nelle mani delle società ed è stato al centro delle ultime quattro assemblee in cui non è stato trovato un accordo. E se finora non sono stati assegnati è per «incapacità delle associate di superare i loro conflitti individuali e giungere alla formazione di una volontà collettiva», come il numero uno della Lega ha sottolineato in una lettera inviata alle società. Una missiva in cui Dal Pino esprime anche «l'auspicio che il conflitto di posizioni in essere sia presto superato».

Il braccio di ferro tra i club si fa tuttavia sempre più intenso, anche perché la nuova lettera rende ancora più difficile ogni ipotesi di riavvicinamento tra le parti. Il rischio però è che si allunghi ulteriormente uno stallo che va avanti già da settimane, tra chi vuole tenere ancora vivo l'affare coi fondi e chi invece vuole accelerare sul fronte dell'assegnazione dei diritti tv (con Dazn che resta in pole). Il 29 marzo, data in cui scadranno le offerte della piattaforma streaming e di Sky per trasmettere il campionato, però si avvicina: il muro contro muro tra le società rischia di creare ulteriore caos.

«Diritti tv? Abbiamo una sorta di congestione di decisioni strategiche. Questo esperimento con un partner finanziario con il consorzio dei fondi cade in un fase decisionale che coincide con una fase statutaria. Siamo in una fase in cui siamo molto esposti. Sappiamo che abbiamo la fase conclusiva dei diritti domestici ma anche quelli internazionali. Questa battaglia vede delle argomentazioni che sono anche tecniche che sono state messe sul tavolo e sviscerate con molta attenzione, perchè passare da una piattaforma satellitare ad una Ott, nel caso in cui si dovesse aggiudicare l'offerta di Dazn, aveva posto molti dubbi all'origine di questo percorso, ma devo dire che nell'ultima assemblea sono stati fugati».

Lo ha detto il vice presidente dell'Udinese Stefano Campoccia, a 'La Politica nel Pallone' su Gr Parlamento, parlando della questione legata ai diritti tv.

«È certo che noi dobbiamo guardare al nuovo garantendo qualità del servizio e del prodotto, e su questo ci giochiamo gran parte della reputazione. Non dobbiamo dimenticare che Sky è stata partner per molti anni ed ha qualificato il nostro prodotto, purtroppo l'apertura delle buste è evidente. La battaglia dei diritti? Ci sono due componenti, due gruppi uno da 11 e uno da 9 squadre, e voglio sperare che essendo il 29 marzo la data ultima entro la quale si dovrà prendere una decisione in Assemblea, si potrà fare questo avendo un senso di responsabilità», ha aggiunto Campoccia.

«Non è solo una battaglia dei diritti tv, ma la vita del nostro sistema, non solo della Serie A, il nostro sistema calcio attraverso la legge Melandri scende fino al calcio di base, e dobbiamo guardare con grande maturità e responsabilità sulle scelte da fare e saperle fare nel breve tempo che ci manca ancora. I club stanno ragionando in base all'urgenza di cassa? L'emergenza finanziaria sta coinvolgendo anche un processo decisionale sereno. Dobbiamo fare in modo che questo senso di responsabilità mantenga lucidità anche nella decisione», ha concluso il vicepresidente dell'Udinese.

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