A mettere un po' di sale sulla coda di una giornata calcistica piuttosto tranquilla è riuscito Sandro Piccinini, il quale ha giustamente aperto "Controcampo" con una polemica accesa dalle notizie di Lucia Blini: Catania e Chievo sono in silenzio stampa.
Il motivo: la rimonta della Reggina a Empoli. Tradotto per le anime più candide: il sospetto che la squadra toscana abbia voluto regalare un punto ai calabresi. Piccinini sottolinea il battibecco fra i due allenatori alla fine del primo tempo e legge il labiale di Cagni: "Tu hai fatto il furbo all'andata" (la Reggina vinse 4-1). Così impari, si potrebbe interpretare.
Ecco la risposta di Mazzarri: un applauso nervoso, ma non si capisce all'indirizzo di chi. Il conduttore tira le prime somme: Mazzarri si è lamentato per il rigore con cui l'Empoli ha affrontato la partita, Cagni gli ha ricordato il perché. Già, ma poi? Ipotesi accreditata: Cagni e gli azzurri toscani si son mossi a compassione, hanno mollato gli ormeggi. E' così? Per Catania e Chievo, che domenica saranno costretti a scannarsi fra di loro, è certamente così. Lo studio è perplesso.
Arrigo Sacchi: "E' un risultato strano... Ma non credo che il pianto di Mazzarri abbia influito sul risultato". Mughini: "Un occhio al riguardo per chi rischia la B è umano".
Riccardo Bigon, dirigente della Reggina, al telefono: "Anche Liverpool-Milan ha avuto lo stesso andamento. Mi aspettavo più rispetto". Enrico Ruggeri: "Chievo e Catania non possono lamentarsi di un eventuale biscotto che impedisce loro di organizzare un biscotto domenica prossima. E poi, da quando ero bambino le ultime giornate il campionato hanno riservato risultati strani". Paolo Liguori: "Queste cose fanno parte del gioco". Il verdetto? Nessuno lo pronuncia, ma tutti lo lasciano trasparire: assoluzione.
GLI SFORZI DI ILARIA - Apprezzabili, ma inutili, gli sforzi di Ilaria D'Amico per far ammettere a De Biasi e Orsi che lo 0-0 di Torino-Livorno era concordato. Fra "Ehm... " e altri imbarazzi, i due tecnici hanno dribblato il cuore della domanda concludendo che "la paura di perdere può indirizzare le partite in un certo modo".
LA CACCIA E' APERTA - Non solo pallone: tanti giocatori, allenatori e dirigenti attaccati alle radioline dopo il loro novantesimo, tante feste in campo e negli spogliatoi. Tradizionali scene di fine stagione fra Coppa Italia, Serie B e Serie A. Da quando le telecamere hanno libero accesso nelle celebrazioni dello spogliatoio, però, le immagini hard sono in agguato. Gavettoni, slip trasparenti, asciugamani che scivolano pericolosamente, finché - inevitabile ci scappa il fattaccio: una parte tìpicamente maschile compare fugacemente sul teleschermo. E' accaduto sabato, nello spogliatoio giubilante della Juventus appena uscita dal purgatorio della B. La rapidità del fotogramma e l'angolo di ripresa non hanno consentito di individuare il personaggio "beccato", come usano scrivere i settimanali rosa. La caccia (è il caso di dirlo) è aperta.
SCONCERTI VS. SPALLETTI - "Sky Calcio Show" in versione buonista regala soltanto un graffio, quando la linea tocca all'allenatore giallorosso. Sconcerti: "Il Torino in casa poi Cagliari: la Roma viene da due sconfitte". Spalletti: "Mi aspettavo che mi facesse i complimenti per la Coppa Italia". Sconcerti: "Ah già, con quella di Milano le sconfitte sono tre". Spalletti: "Sì, ma abbiamo vìnto la Coppa". Sconcerti: "Io faccio il mio mestiere".
DELIO ROSSI IN CROCE - Ilaria D'Amico: "Lei ha compiuto tanti miracoli, ma in una cosa ha fallito: non è stato capace di convincere Peruzzi a continuare". Rossi: "C'era uno che riusciva a far tutto, l'hanno messo in croce 2000 anni fa. Adesso, però, mi farete litigare col Vaticano".
IL GIURAMENTO DI LOTITO - Il presidente della Lazio a Sky: "Giuro che quello striscione di ringraziamento a Lotito non l'ho fatto mettere io. Lo dico perché a Roma girava una voce...".
Franco Recanatesi
per "Il Corriere dello Sport"
