A chi si ispirano i telecronisti SKY? Risponde Gene Gnocchi
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Sportweek - Gazzetta dello Sport
A CHI SI ISPIRANO I TELECRONISTI DI SKY?
Devi sapere, caro lettore, che ogni telecronista di Sky usa dei toni che hanno come riferimento un modello ben preciso che ora andrò a svelare: Fabio Caressa, all'inizio della telecronaca, fa un ispirato preambolo che ricorda molto certe disquisizioni dello zio di Ungaretti dopo che al bar aveva bevuto otto o nove bicchieri e il barista gli diceva che forse era meglio se tornava a casa.
Durante la telecronaca, invece, ha il tono di chi sta raccontando lo sbarco su Marte e il modello di riferimento è la famosa telecronaca di Tito Stagno, però con la tensione emotiva delle televendite di Roberto da Crema.
La telecronaca di Maurizio Compagnoni è bivalente: mentre la partita ristagna a metà campo, sembra la lezione di un professore di algebra di Rai Futura di quelle che vengono trasmesse alle 4 del mattino; quando la palla s'infila in rete, Compagnoni è come morso da una tarantola e mi hanno raccontato che se non avesse vicino la seconda voce a tenerlo fermo, dopo ogni gol lui cercherebbe di denudarsi completamente e correre nelle zone antistanti allo stadio coperto solo da un piccolissimo perizoma.
Massimo Marianella ha poi un tipo di telecronaca che è ispirata ai fini dicitori dell'Inghilterra tardo vittoriana, in particolare Sir John Walcott, un telecronista di cricket che morì lapidato dai giocatori di cricket che non riuscivano a sopportare la sua voce, cosa che probabilmente accadrà a Marianella non in una partita del campionato italiano ma durante un match di Premiership.
Da ultimo mi preme rimarcare il tono pacato, scevro da parolacce, disteso; e molto discreto di Ilaria D'Amico, che nei suoi interventi si ispira a Mara Maionchi di X Factor.
Gene Gnocchi
per "SportWeek - La Gazzetta dello Sport"
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