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L'agenzia fotografica LaPresse entra nella tv e nel cinema

News inserita da: Simone Rossi (Satred)

Fonte: Italia Oggi

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Televisione

Marco Durante ha deciso di imprimere un'altra svolta alla sua LaPresse. Sta infatti entrando nel mondo della produzione cinematografica e televisiva, nella gestione di pochissime selezionate superstar nostrane e nella discografia.

«Dopo aver conquistato negli anni I'83% del mercato nella fotografia giornalistica», spiega il 46enne manager torinese, «l'unica cosa che può succedermi è perdere delle quote. Ecco perché nel marzo scorso ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura. Mi sento come quando cominciai con le foto».

La nuova società si chiamerà LaPresse Media e avrà la sua sede centrale a Roma. «L'investimento non è alto, si tratta di avere i prodotti da vendere e conoscere bene questo mondo», spiega Durante, «ecco perché presidente della nuova società sarà Geppino Afeltra».

Nome poco noto al grande pubblico, il 52enne di Gragnano da 20 anni organizza eventi e serial televisivi, a livello discografico per dieci anni ha seguito Gigi D'Alessio e oggi cura gli interessi di Amedeo Minghi, dei Pquadro ed Eugenio Bennato

«Lui è l'uomo cardine di questa operazione, mi consente di muovermi con successo in un mondo per me nuovo, ma dove voglio portare la mia credibilità», continua Durante, «che è testimoniata dalle decine di contratti che abbiamo con tutti i giornali d'Italia».

Una risorsa che Durante logicamente potrà sfruttare anche nella promozione dei suoi prodotti. Ecco perché in LaPresse Media ci sarà spazio anche per un ufficio stampa, altra attività inedita per il gruppo.

In cima alla lista ci sono però le produzioni televisive: reality, format di varietà, ma anche fiction. L'esperienza nella produzione di Juventus Channel, e le ripetute realizzazioni e produzioni home video, oltre alla gestione mondiale dei diritti televisivi della Speedcar series e Ferrari Challenger sono i punti di forza da cui partire.

Ma Endemol, Magnolia e Rizzoli lasceranno spazio alla concorrenza?
«Se un progetto è buono viene valutato come tale», risponde Durante. «Noi in Rai abbiamo già presentato la nostra offerta ed entro luglio andremo da Mediaset».

Beh, ma senza padrini politici non sarà facile, i giornali parlano da settimane delle raccomandazioni di starlette o attrici in erba.
«Non mi sono mai schierato con nessuno, e per questo lavoro con tutti», continua Durante, «questo è il mio credo e non lo cambierò certo ora. E per gli artisti di certo è un vantaggio».

Gestirete quindi allo stesso modo anche immagine dei divi che metterete sotto contratto? «Saranno una decina al massimo, presentatori, attori e magari giovani particolarmente di talento», dice. «A tutti loro offriremo un servizio completo al100%. Due persone dedicate, che si occuperanno di farli partecipare ai provini, ai casting e di ottenere per loro contratti di sponsorizzazione. Senza dimenticare l'ufficio stampa. L'unica condizione è che si affidino completamente a noi, niente codazzi quindi».

Chi saranno i dieci fortunati lo si scoprirà a settembre, quando LaPresse Media organizzerà a Roma un maxi-evento di presentazione. È invece già operativa la parte di produzione cinematografica. Si sono infatti concluse da poche settimane a Cinecittà le riprese di Vision', pellicola diretta da Luigi Cecinelli, film girato totalmente in inglese con Jakob von Eichel (visto in Law and order) e Caroline Kessler, protagonista anche dell'ultimo film di Vincent Gallo.

L'obiettivo per LaPresse è arrivare entro il 2010 a 100 milioni di euro di fatturato dagli attuali 60. «Non è fantascienza, una fiction viene pagata anche 1 milione di euro a puntata», spiega Durante, «credo sia per noi un passo in avanti necessario. Anche perché in un tempo molto breve le videocamere ad alta definizione saranno in grado di offrire fermo immagine di qualità fotografica. Quindi essere fuori da questo mercato vuol dire essere fuori anche dal mercato fotografico del futuro».

Offrire poi un servizio integrato di questo tipo offre grandi margini anche su internet: «Certamente, e in questo scenario in continuo cambiamento, per la carta stampata arriveranno a breve tempi duri», conclude Durante, «c'è un problema di liquidità, se poi i contributi pubblici saranno distribuiti in ragione delle copie vendute, e non più di quelle distribuite, per molti sarà durissima».

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