
Masi, rispondendo a Paolo Gentiloni (Pd) che aveva sollevato la questione, ha parlato di analisi dettagliata, “la Rai considera questo un tema molto importante, tanto da dedicargli uno specifico Cda, un tema su cui non ci sono posizioni preconcette”. Masi ha aggiunto che per intanto, “non c’e’ alcun accordo” con altri operatori, in primis Mediaset, “non ci sono accordi se prima non facciamo e ultimiamo un’analisi dettagliata”.
Nel suo intervento in precedenza Gentiloni aveva sottolineato che Sky vuole una risposta dalla Rai entro il 21 maggio circa la continuazione a essere sulla piattaforma satellitare. Finora l’accordo Rai-Sky prevedeva il versamento da parte di viale Mazzini di 66 mln di euro l’anno, e Gentiloni ha chiesto ai vertici Rai (in audizione c’era anche il presidente Paolo Garimberti) come vengano calcolate le conseguenze economiche di un’eventuale abbandono della piattaforma Sky, ovvero ha chiesto se la Rai ci guadagni o perda, ricordando anche che l’articolo 26 del contratto di servizio impone alla Rai di essere su tutte le piattaforme “fatti salvi specifici accordi commerciali”. Gentiloni ha chiesto “se sono valutabili inoltre le conseguenze sul piano giuridico ed anche per quanto riguarda gli abbonati Sky che potrebbero ritrovarsi senza i canali Rai sul satellite”.
"La cosa più sbagliata è approcciarsi a questo tema, come hanno fatto alcuni giornali, come a uno scontro di civiltà: non è una questione ideologica". Lo afferma il presidente della Rai, Paolo Garimberti, commentando le polemiche sorte in merito alla trattative tra Sky e Rai, che dovrà decidere se abbandonare o meno la piattaforma satellitare. "La Rai deve valutare qual è l'interesse dell'azienda", sottolinea il presidente in commissione di Vigilanza, escludendo che l'analisi avviata sui costi-benefici possa concludersi nel Cda di giovedì.